giovedì 31 maggio 2007

Coca is in the air

[da 'La Repubblica' del 31/05/07] Nell'atmosfera di Roma c'è della cocaina in sospensione: non si tratta dell'ennesima leggenda metropolitana, ma di un serissimo allarme lanciato dal Consiglio nazionale delle ricerche. Ad appestare l'aria della capitale non ci sono dunque solo i gas elle auto e delle industrie, ma anche le droghe. Lo rivela uno studio condotto proprio dal Cnr, presentato oggi. Il primo di questo tipo realizzato al mondo, almeno relativamente all'atmosfera: perché varie rilevazioni sui fiumi, o sulle banconote, compiute nella grandi città del mondo occidentale, hanno già dato risultati analoghi. La ricerca si inquadra in una valutazione più ampia dei composti tossici presenti nelle polveri sottili che inquinano l'amosfera ed è stata condotta in due aree urbane italiane, Roma e Taranto, e ad Algeri. I risultati hanno evidenziato, oltre alla presenza di cocaina e di sostanze tossiche conosciute come il benzopirene (un idrocarburo cancerogeno presente nel fumo di sigaretta e negli scarichi degli autoveicoli), quella di cannabinolo (il principale componente attivo della marijuana), hashish e altre droghe, anche se meno dannose, come nicotina e caffeina. Le concentrazioni più elevate di cocaina sono state riscontrate al centro di Roma, in particolare nell'area dell'università La Sapienza. Su questo, però, gli autori dello studio invitano alla prudenza: "A causa del limitato numero di misure eseguite - spiega il ricercatore responsabile, Angelo Cecinato - non si può dire con certezza che il quartiere universitario sia quello più inquinato da cocaina. Né possiamo affermare tout court che vi siano più diffusi il consumo e lo smercio di droghe: le cause di questa concentrazione sono tutte da indagare".
Da quanto emerge dalla ricerca, comunque, tracce di varie sostanze stupefacenti, cocaina e cannabinolo, sono state osservate anche in aree extraurbane e nei parchi cittadini, dove sembrano più alte che nelle strade di traffico. La cocaina appare in concentrazioni molto più basse nella città di Taranto, mentre risulta assente ad Algeri. Al contrario, nicotina e caffeina risultano presenti in tutte le aree studiate, "dimostrando l'estrema diffusione del consumo di queste sostanze e la loro permanenza nell'area", spiega ancora Cecinato. L'analisi dell'evoluzione stagionale della cocaina in aria indica infine che le concentrazioni massime (a Roma, circa 0,1 nanogrammi per metro cubo) si raggiungono nei mesi invernali. "Probabilmente - conclude Cecinato - per la più frequente e intensa stabilità atmosferica, ossia a causa dell'inversione termica al suolo che 'blocca' le emissioni inquinanti negli stadi più bassi dell'atmosfera, impedendone la dispersione".

Solo ora, mi spiego tante cose!

Edit: il suo avvocato potrebbe sostenere che, in quel periodo, ha passato molto tempo nella capitale!

lunedì 28 maggio 2007

L'alieno petomane

Ho ricevuto (grazie!) un alieno petomane che continuerà a scureggiare ehmm a scorazzare per tutto il blog finchè non gli spieghero "cos'è il Rock", in 25 canzoni.
Tanto per iniziare, servirebbe che qualcuno lo spiegasse a me, cos'è il Rock! C'è forse genere musicale più "vago" del Rock&Roll?
E allora vediamo cosa mi viene in mente:

1) Get Back - The Beatles (come posso scegliere?) 2)You're So Vain - Carly Simon 3)Samba Pa Ti - Santana 4)Tunnel of Love - Dire Straits 5)Asilo 'Republic' - Vasco Rossi 6)The Post War Dream - Pink Floyd (la prima traccia in rappresentanza dal mio album preferito) 7)It's Only Rock'n Roll (But I Like It) - Rolling Stones 8)Roadhouse Blues - The Doors 9)Whole Lotta Love - Led Zeppelin 10)Smoke On The Water - Deep Purple 11)Tex - Litfiba 12)Come As You Are - Nirvana 13)Basket Case - Green Day 14)I Will Follow You - U2 15)Space Oddity - David Bowie 16)You Give Love a bad Name - Bon Jovi 17)Should I Stay or Should I Go? - The Clash 18)Bohemian Rhapsody - The Queen 19)Johnny B. Goode - Chuck Berry 20)Walk This Way - Aerosmith&Run DMC 21)Sweet Child O' Mine - Guns n' Roses 22)Give It Away - RHCP 23)Because The Night - Patty Smith 24)Somebody To Love - Jefferson Airplane 25)Wathever You Want - Status Quo
Naturalmente mi riservo il diritto di modificare questa lista!
Ora l'alieno lo passo a mAu, a Max e ad un' addetta ai lavori.
Tiè!

venerdì 25 maggio 2007

(mi) Hanno ucciso l'Uomo Ragno


Non sono un appassionato dei fumetti MARVEL (come qualcuno) e quindi il mio approccio a Spiderman è figlio di quegli orrendi film degli anni '70 e del cartone animato degli anni '80.
Poi è arrivato lui, con il suo Spiderman.
I primi due li ho visti, mi sono piaciuti pure e, da qualche giorno, radio e tivvù, continuavano a ripetermi che ero rimasto il solo a non averlo ancora visto (che poi, mica è vero, chè io conosco un sacco di gente che ancora non l'ha visto!) e che dovevo correre al cinema! E così, ieri sera, anche per avere una valida scusa per non andare qui, e nonostante il caldo bestia, ci siamo chiusi nel buio del Broadway.
Bello, molto bello il costume dark di Spiderman e belli gli effetti speciali, ma che palla di film! Il lato oscuro è un argomento must, e Spiderman sicuramente non gli si poteve sottrarre, i turbamenti del giovane Peter dovevano essere trattati...ma che due palle! Un film lento, eccessivamente romantico e con una morale banalissima. Per tacere della parentesi in stile Fonzie/Danny Zucco: patetica e improbabile, come il suo interprete.
E poi, dopo due ore di romanticismo sfrenato, due nemici da contrastare contemporaneamente e da sbrigare in pochi metri di pellicola? Ma daaaaiiii!
Bella e suggestiva la scena della nascita dell'Uomo sabbia, ma troppo spesso sembrava La mummia.
E lei? Con buona pace di Rino, la trovo inappropriata nel ruolo.
E continua a non piacermi come donna.
Casomai non si fosse capito, non mi è piaciuto ppegnente!
Una sola cosa ho trovato più lenta del film: il trailer di questo film!

mercoledì 23 maggio 2007

Gli uomini passano, le idee restano


Chi non ha paura di morire, muore una volta sola.

martedì 22 maggio 2007

...pallaferma!

Chissà a quanti questa espressione ricorderà qualcosa. A me ricorda pomeriggi interi passati per strada a rincorrere un pallone, un "Super Santos" di solito, un "Tango" quando andava di lusso, un "Super Tele" quando proprio ci diceva sfiga. Ogni tanto arrivava qualche sborone con un pallone di cuoio.
Ma l'asfalto e il cuoio, non vanno d'accordo!
Ore e ore, d'estate e d'inverno, col freddo o sotto il sole cocente, a organizzare tornei con in palio trofei di carta stagnola, interminabili sfide duecontrodue o anche unocontrouno, con il solito capro espiatorio a fare da portiere, e poi, ancora, le sfide a "bucatrasa", le maratone di rigori. E poi, quando si avvicinava l'ora di cena, il quartiere riecheggiava delle minacciose grida delle nostre mamme. Un mistero che non sono mai riuscito a spiegarmi. Riuscivano a gridare il nome dei figli e raggiungere ogni angolo del quartiere. E così, tra i vari "Salvatooooooooooooreeeeeee" e "Franceeeeeeeeeeshhhhcooooo", saltava fuori l'immancabile "Joseeeeeliiiiitoooooooo". Mia mamma era molto più discreta, ma solo perchè, solitamente, il campo di gioco era proprio sotto il balcone di casa nostra! Piano piano, è cambiato tutto. Il calcio in tv ha sostituito il calcio per strada, il fantacalcio ha preso il posto delle figurine panini, la playstation ha soppiantato i tornei improvvisati, calciopoli ha surclassato le diatribe al Bar se fosse più forte Platini o Maradona (col senno di poi, non c'era storia: Maradona E' il calcio!), i campi di calcetto in erba sintetica al posto degli zaini (allora li chiamavamo "cartelle") o delle pietre, messi a mò di pali (e giù a litigare se il pallone era dentro, o fuori!), palazzi costruiti sopra i campetti rubati ai rovi, e nessuno più, neanche al mio paese, gioca più per strada. Ma quel "comando", mi rimbomba ancora nelle orecchie, "PALLAFERMA!", detto non gridando, ma con voce decisa e tono perentorio da chi, per primo, avvistava una macchina che stava per fare "invasione di campo". E allora tutti immobili, quasi come se si stesse giocando a "Le belle statuine" o a "1-2-3...STELLA!". A volte si abusava del "PALLAFERMA", per scongiurare un pericolo imminente bloccando sul nascere un'azione pericolosa, o magari, durante il fermo immagine obbligato, qualcuno approfittare per piazzarsi meglio. Domenica pomeriggio, sono tornato indietro negli anni. Affaccio dal balcone di casa e giù, in mezzo alla strada, tre ragazzini stavano pericolosamente giocando a pallone. E' passata una macchina, gli ho gridato "PALLAFERMA!". Hanno alzato gli occhi e mi hanno guardato con l'espressione di chi pensa "...ma questo è scemo?", e hanno continuato a giocare, ignorando me e le macchine che gli passavano vicino.

domenica 20 maggio 2007

Mario@Terni

Ed eccoci a Terni, la capitale della movida del centro Italia, per questa ultima tappa del "Sulu Tour".
O almeno della sua tranche primaverile.
Doppio appuntamento per noi, si celebrava il ritorno sul luogo del delitto, Terni: il teatro dell'incontro con Gno e Haga.
Ma orfani sia di Haga, sia della balena set della foto ricordo, e con Baleria che dava indicazioni via cellulare, non è stata certo la stessa cosa!
La prima difficoltà, è stata trovare la location del concerto.
Io e il mio amico Alzheimer ci ricordavamo Piazza della libertà (ma il navigatore satellitare rispondeva di fare un inversione ad U nel bel mezzo dell'A1!), Baleria ci indicava Porta S. Angelo, Gno si rammentava di una "e" nell'indirizzo (o forse parlava del recital di Vica?).
Vica sosteneva fosse Piazza dell'Olmo e così dicevano anche i manifesti(ni).
Indirizzati da due indigeni sulla retta via, attraversiamo un centro storico tutto tempestato di localini, uno più bello dell'altro.
Una serie senza fine di pubs, gelaterie, vinerie, birrerie, lounge bar, bruschetterie, e ancora pubs, pizzerie, ristoranti all'aperto....insomma, una specie di paese dei balocchi.
Tra l'altro, tutti locali con una loro dignità architettonica.
Ho avuto la stessa sensazione che ebbi quando andai la prima volta a Catania, e mi trovai di fronte ad una selva di persone che sciamavano da un locale all'altro, che sostavano per strada bevendo e chiacchierando, in pieno inverno!
Riusciamo ad arrivare a questa tanto agognata Piazza dell'Olmo.
Ma il concerto non era proprio in Piazza dell'Olmo ma nell'adiacente, di berlusconiana memoria, Piazza dell'Olmo due.
Una piazzetta costruita apposta, di fianco all'originale, e che ricorda la piazzetta di tanti villaggi turistici di mare.
Una sottilissima linea separava il kitsch estremo, dal buon gusto.
Ma credo (correggimi Pietro) che sia un paradosso molto più diffuso di quanto si possa credere, no?
Il concerto è stato organizzato dal costruttore della piazza, proprio per inaugurarla.
Scordiamoci la prima fila, qua dovremmo competere con politici autoctoni e autorità VV&EE. Ci accomodiamo nelle retrovie.
Quattro chiacchiere con Nunzio&Ermanno.
Hanno ancora negli occhi l'emozione per il concerto dello Spasimo, la sensazione che mi trasmettono è che mi sono perso qualcosa di straordinario. Raccontano di un pubblico numerosissimo (oltre 700 paganti), partecipe e attento e di una cornice, lo Spasimo appunto, stupenda. Anche se Nunzio era molto arrabbiato perchè pare che dal palco siano sparite tutte le scalette ("...se me le avessero chieste, gliele avrei date!" mi ha detto), e infatti lui ne aveva una scritta a penna sul mixer luci.
Mi dicono che sono tutti stanchi, estremamente felici e soddisfatti, ma stanchissimi, sia loro, sia Mario.
Ma loro, dello staff tecnico, sono i più entusiati, e infatti sperano di essere riconfermati per la tranche estiva del Sulu Tour, dopo una meritata pausa.
Il concerto inizia in perfetto orario, dopo un paio di marchette ai vari sponsors della serata. Mario è in perfetta forma, o almeno così sembra.
La scaletta scivola via senza troppi intoppi, liscia come l'olio, a parte i prevedibili problemini audio, visto che il service non è adatto a spazi all'aperto. Ma Mario è stanco, si sa, e a farne le spese è un bambino, di fianco al palco, che singhiozzava rumorosamente.
Si merita un rimprovero pubblico, con tanto di interruzione dell'esecuzione di "Mi votu e mi rivotu".
Fuoriluogo.
A farne le spese, oltre al bimbo e il suo passeggino, anche l'esecuzione di Sant'Andrea. E quindi per la prima volta la scaletta cambia!
Il pubblico è numeroso e, a parte il bimbo, gli altri (molti li solo perchè gratis) vengono mano mano conquistati da Mario e dalla sua chitarra, e infatti la richiesta di bis è abbastanza rumorosa!
Mario riesce.
Tocca a "Io che amo solo te", ma la interrompe diverse volte, perchè non si ricorda le parole!
E' sconsolato e imbarazzato, ma proprio non gli vengono. Chiede aiuto al pubblico, io sono sul lato del palco insieme ad Ermanno e ci mette un bel pò a girarsi da questa parte e riuscire a sentire il suggerimento giusto, ma alla fine ce la fa e riparte.
Giusto il tempo per un veniale errore, su "Mai come ieri", questa volta una banalissima nota sbagliata, ma me ne sono accorto (credo) solo io, anche se Mario l'ha sottolineata girandosi verso di me e ridendo di gusto.
Nel frattempo si è materializzata Francesca di Catania: coraggiosamente onnipresente!
Finisce il concerto, lasciamo defluire la folla (manco tanta!) e andiamo a salutarlo.
Effettivamente è visibilmente stanco ma anche nel suo caso, le prime parole sono state per lo Spasimo e per la bellissima atmosfera.
Lo stesso non può dire per Terni. Ma è ingeneroso, con se stesso e con la platea, perchè la serata è riuscitissima e a parte il rimprovero al bimbo, il concerto è stato ottimo e il pubblico ne è stato conquistato. Ma lui non è dello stesso parere, e ha già dato "mandato" di non accettare più proposte per concerti gratuiti.
Arriva il momento del commiato, loro devono andare al ristorante, e noi a buttarci nella movida ternana!
Buonanotte e alla prossima!

sabato 19 maggio 2007

giovedì 17 maggio 2007

...shhhh!


Bella

Lascia che ti dico che penso
che un amore a scadenza non convince tanto
quando si ama veramente
si ama incondizionatamente
quindi i tuoi ripensamenti
prima solo amore e improvvisamente niente
sono cose che ti fanno un pò, direi
ragioniera dei sentimenti
e se sai di non sapere ancora di volere di dovere rimanere da sola di volere rimanere a pensarci io mi devo esercitare ad odiarti
perchè aspettarti è un lusso mi dispiace non posso provo troppo dolore

hey bella, hey bella mi ascolti o no stò dicendo a te
hey bella, hey bella mi senti o no stò parlando a te
non era vero amore no non era vero amore,non era vero amore almeno per te

e come l'acqua sembri fatta di niente
sai evaporare via da chi ti annega dentro
sei acqua sopra la vernice
tu sciaqui questo amore senza entrarvi dentro
perchè resti sulla superficie, sei , sei
acqua fresca dei sentimenti
ma se sai di non sapere ancora di volere rimanere da sola
di dovere rimanere a pensarci io non devo ritornare a cercarti
perchè aspettarti è un lusso mi dispiace non posso provo troppo dolore

ma quanto non amore, non era vero amore almeno per te.


Me li ricordo, me li ricordo benissimo gli Aeroplanitaliani quell'anno sul palco dell'Ariston. Quel minuto di silenzio era stato ampiamente preannunciato ma fu, comunque, ciò che fece più rumore quell'anno. Naturalmente furono annientati subito e, come di consueto, vinsero il Premio della critica. Li avevo ritrovati lo scorso anno, avevano fatto una bellissima cover di Canzone d'amore de Le Orme. Canzone che, se non fosse stato per il fatto che Bertallot lavora a Radio DeeJay, difficilmente avrei ascoltato per radio. Ora sono ritornati, e questa canzone mi frulla in testa da un pò (insieme a Bruci la città di Irene Grandi).
PS x Gno: nell'album c'è anche una cover di The blower’s daughter (diventata Perdermi in te), del tuo amico Damiano Riso.

mercoledì 16 maggio 2007

Борат Сагдиев

Ovvero, Borat Sagdiyev, giornalista di grande paese di Kazakistan ideato ed interpretato da Sacha Baron Cohen e protagonista del film "Borat: studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan". Il film rivelazione dello scorso anno, vincitore di diversi premi e candidato anche ad un premio Oscar. Al cinema l'avevo perso, l'ho visto ieri sera. Una delle cacate più colossali che abbia mai visto! Fatta eccezione per un paio di scene, non ho mai riso di gusto. L'ho trovato, in diversi momenti, gratuitamente volgare. Politically scorrect, magari si, e avrei pure apprezzato la critica al razzismo della società statunitense, se la banalità e la già citata volgarità non si nascondessero in ogni fotogramma di questa pellicola facendo passare in ultimo piano quel minimo di messaggio che se ne poteva trarre. Sono contento di aver risparmiato questi cinqu€uri!

martedì 15 maggio 2007

Il Tunnel

Per quanto mi sforzi e tenti di negarlo a me stesso, non c'è dubbio alcuno che sono, senza scampo, in un tunnel.
Tutto cominciò quando, per caso (visto che fino a quel giorno lo avevo accuratamente evitato etichettandolo come "la solita fiction"), per mancanza di alternativa, per (una fortunosa, col senno di poi) coincidenza, mi capitò di vedere in TV Montalbano. Era Il cane di terracotta ma, soprattutto, NON ERA la solita fiction. La curiosità mi spinse ad avvicinarmi ai libri di Camilleri. Da li, è iniziato un circolo virtuosamente vizioso. Il primo, naturale, passo, fu uscire dal commissariato di Vigàta e addentrarmi nel mondo di Camilleri. Da li, mi venne la smania di riscoprire Sciascia. Poi ritornai a Montalbano, o meglio, alla sua ispirazione, quindi scoprii Pepe Carvalho. Dopo qualche tempo sono approdato qui, e il tunnel si è fatto ancora più confortevole (e quindi più difficile da voler abbandonare). Arrivarono, così, le 'avventure' dell'Avv. Guerreri, la "Mennù" della Hornby, per finire a Savatteri e il suo Placido Polizzi. Siamo, così, giunti ad oggi. Un qualsiasi martedi, di una qualsiasi settimana, di un quasliasi mese dell'anno...un giorno come un altro, insomma! Entro in libreria, faccio il solito, quitidiano, giro degli scaffali. Fino a qualche tempo fa, lasciavo che fosse il libro a scegliere me. Ma non è più così. Gira che ti rigiro, finisco sempre nello stesso angolo. Una sorta di refugium peccatorum, quell'angolino della casa che ognuno di noi, da bambino (ma non solo!), elegge a proprio nascondiglio segreto, che sia dietro il cappotto color cammello nell'armadio della camera da letto di mammà e papà, o il soffitto di casa, o sotto la scrivania. Un posto, insomma, dove sai di essere al sicuro. Questo posto, oggi, per me, si chiama "lo scaffale Sellerio".E dire che mi ero imposto di cercare altrove, qualcos'altro. Ma niente! Dopo aver girovagato un pò con un libro sotto braccio e dopo aver meditato per un pò di preferirgliene un altro ancora, il canto della sirena è stato, nuovamente, inesorabilmente, prevedibilmente fatale!
Ho cercato, però, di discostarmi, almeno, dal clichè del giallo ambientato nell'Italia meridionale e così ho scelto di avvicinarmi a questo (per me) nuovo personaggio. Un'investigatrice che, già dall'ossimoro del suo nome (Petra Delicado), promette bene. Tra l'altro, l'autrice, è stata definita "la Camilleri spagnola".
Ora vi lascio, altrimenti mi si chiude il passaggio per entrare nel "tunnel Sellerio"!

Edit: apprendo, proprio ora, ciò

lunedì 14 maggio 2007

Fàmolo day!


E' arrivato il grande giorno! Da un'idea dei tre zozzoni, oggi, 14 maggio, in tutto il mondo si celebra il Fàmolo Day.
Diamoci da fare, perchè il Fàmolo Day è aperto proprio a tutti, senza distinzione di razza, credo, colore (di pelle e politico) e gusti sessuali.
...insomma, fatelo! Con chi vi va, dove vi va, come vi va, quando vi va e quante volte riuscite a farlo.
E se siete single....beh, seguite il consiglio di Mario Venuti!

Edit: essere single è condizione sufficiente ma NON necessaria per seguire il consiglio di Mario

domenica 13 maggio 2007

Libera Chiesa in libero Stato


Ieri, a Roma, diverse centinaiadimigliaia di persone sono scese in piazza per manifestare in favore della famiglia. Come la maggior parte delle manifestazioni politiche italiane, più che manifestare in favore di qualcosa/qualcuno, il fine principale della manifestazione, era protestare contro i cosiddetti "DICO", ribadendo che l'unica famiglia possibile, è quella fondata sul sacro vincolo del matrimonio cattolico. Sul palco, testimonials di questa crociata del XXI secolo, diversi divorziati.
Oggi, in Turchia, a Smirne, oltre un milione di persone è sceso in piazza per difendere la laicità dello stato.
Fino a qualche ora fa, ero contrario all'ingresso della Turchia nella UE.
Da oggi, credo che dovrebbero essere i turchi a rifiutarsi di entrare nell'Unione.

venerdì 11 maggio 2007

Dalla Sicilia alla Norvegia, passando per Vicenza

Parafrasando Caparezza, il secondo post è sempre il più difficile nella carriera di un blogger. Vediamo di sfatare questo tabù!
Giovedi, un giovedi cominciato nel piano interrato della Feltrinelli più bella d'Italia. L'occasione, lo showcase di Patrizia Laquidara, accompagnata alla chitarra dal chitarrista di Arancia Sonora, Tony Canto.
Uno scricciolo di donna, con una voce incredibile e un chitarrista brasiliano nato, per sbaglio, qualche meridiano più in là. Un'oretta di emozioni allo stato puro. Si inizia con Le cose e, poi Senza pelle e ancora Oppure no.Poi arriva il momento di Va dove il mondo, una poesia musicata da "un grande artista napoletano" (dice Patrizia, e io quoto in pieno!) il sig. Joe Barbieri. E poi, sempre dall'album Funambola, Personaggio, un adattamento della stessa Patrizia insieme a Luca Gemma, di un testo di Arto Lindsay (produttore dell'album) Dal pubblico arriva qualche domanda per Patrizia, che nel frattempo si è denudata i piedi, e insieme alle domande, una richiesta, Noite luar. Sguardo tra Patrizia e Tony, non l'hanno mai eseguita voce&chitarra, ma si può provare. Il risultato: diversi occhi lucidi.
Giusto il tempo di tornare a casa, e si riparte, ci aspetta il concerto di Terje Nordgarden. Dalla libreria più bella d'Italia, al pub più ignobile sulla faccia della terra, Il Traffic. Mi ricordavo (reminiscenze della mia "vita tiburtina") di questo locale, un locale buio e piccolo dietro Largo Beltramelli. Ma si sa, il tempo pian piano riporta i ricordi in scala ridotta, e così Il Traffic è ancora peggio di quanto ricordassi! Un puzzo di umidità stantia ci accoglie in una sala arredata da un non vedente (dotato di pochissimo gusto, tra le altre cose!), oltre ad una pessima birra alla spina (con l'unico pregio di essere a buon mercato), la cantina del locale offre una deliziosa birra in lattina comprata (con tanto di ammissione da parte del sedicente barista) al discount. Il concerto dovrebbe cominciare (da pubblictà) alle 22, ma arrivati alla porta ci accorgiamo che la sala concerti (!), che altro non è che un bunker 4x4 sottoterra, non apre prima delle 23.30. Chiediamo lumi, ci rassicurano che si inizierà per le 23. Si dimenticano, però, di avvisarci che, prima di Terje, suoneranno tre (non uno o due, ma TRE!) gruppi! A mezzanotte deve ancora terminare la performance del primo gruppo (del quale, di proposito, faccio finta di non ricordare il nome!). Gli avventori del locale sono quanto di più lontano ci può essere da un "pubblico da concerto". Rumorosi, maleducati, ubriachi e chi più ne ha, più ne metta. Come se non bastasse, nella più assoluta indifferenza dei gestori del locale, si fuma a volontà. Avviliti, io e Silvia, decidiamo di andare via. Prima di uscire, incontriamo Terje, gli manifestiamo tutta la nostra delusione e lui, ancora più deluso (=incazzato nero) di noi, ci chiede scusa, pregandoci di pazientare altri 20 minuti. Lo accontentiamo, così ci fermiamo a chiacchierare amabilmente davanti ad una birra. Ci racconta un pò di cose e cercando di spiegare ad Andrea (che nel frattemo aveva acquistato il CD a scatola chiusa!) chi fosse Jeff Buckley, dice "un tizio americano che suonava la chitarra". La promessa è mantenuta. Non passano i predetti 2o', che Terje ci invita a riscendere ngli inferi del Traffic per il suo (finalmente!) concerto. Terje è una scoperta recente che, come molte delle mie nuove passioni musicali, devo ai miei amici microclimi. L'avevo visto in concerto un mesetto fa, al The Place (tutt'altra storia rispetto al Traffic!). Lì era solo con la sua chitarrina e mi aveva stregato. Stasera si accompagna ad un batterista (ribattezzato, molto elegantemente, "cacca in testa" da Gno) e un bassista. Inizia il concerto, Terje è visibilmente alticcio, ma non più della maggiorparte degli astanti. Ma mentre la sua "ubriachezza" si trasforma in musica, il pubblico riesce ad essere solo molesto. Ma lui è superiore e non si scompone, anzi esordisce chiedendo scusa per il ritardo e ringraziando per la pazienza. E' in stato di grazia e il tappeto che gli stendono il basso e la batteria, gli permette di lanciarsi in assoli di chitarra acustica. Non l'avevo apprezzato al The Place, ma Terje è un grandissimo chitarrista! Il concerto cresce brano dopo brano, è piacevole all'inizio, diventa coinvolgente per finire col travolgere definitivamente il pubblico. E' un gran bel concerto blues e su A brighter kind of blue e What would ol'Bob say? Terje si ricorda (casomai se ne fosse scordato) perchè ama così tanto l'Italia: siamo il paese de la-lala-lala. Per colpa del tecnico del suono (degno di cotanto locale), che è riuscito per utta la durata del concerto ad ignorare i segnali di Terje che gli chiedeva di abbassare il volume della chitarra nel monitor, stava per saltare il bis. Alla fine della scaletta, nonostante le vibranti proteste di un pubblico che Terje aveva saputo ipnotizzare ed ammansire, questo inetto aveva attaccato la musica. E' stato lo stesso Terje a risalire sul palco (!) e fargli notare che il bis è d'obbligo. E così si riparte con una lunga e stupefacente jam session. Un posto di merda, caro Terje, ma sul palco c'era sul serio un brighter kind of blue(sman) che ha incantato tutti. Alla fine, classico scatolino con i CD e, nonostante sia 5° nella Billboard USA, eccolo vendere di persona i suoi CD, come dire? Dal produttore, al consumatore. Speriamo di rivederci presto, perchè è un gran bel sentire la tua musica.

PS: si ringraziano, vivamente, Dario, Gno, Matteo e Rino (in rigoroso ordine alfabetico) per questa ennesima, ottima, dritta.

giovedì 10 maggio 2007

Ce n'era davvero bisogno?


Ebbene si!
Lo confesso, non ce l'ho fatta!
Ho provato, giuro, ho provato a seguire il consiglio di Borrelli, ho resistito, a lungo pure (e chi ha sgamato da tempo questo luogo, ne è testimone!), ma alla fine ho ceduto e...eccomi qui!
Anzi, eccoCI qui: io e il mio blog!
Conoscendomi, conoscendo la mia indolente indole, inauguro questo luogo consapevole, in primisi, di non essere in grado di aggiornarlo quotidianamente (per quanto lo vorrei fortissimamente!) ma, soprattutto, cosciente di non avere un granchè di interessante da scrivere!
In conclusione, non si sentiva di certo la mancanza del "blog di Marco" ma, come si dice?, se non strozza, ingrassa...e allora da oggi ci sono anche io!
Ben trovati

PS: il blog è rimasto in versione "beta" per diversi mesi. Per "paura" di iniziare, paura mascherata da vari "no...così non mi piace...", ma oggi ho preso il coraggio a quattro mani e l'ho pubblicato così com'era...tanto lo so che lo cambierò (anche radicalmente) in continuazione!