martedì 22 maggio 2007

...pallaferma!

Chissà a quanti questa espressione ricorderà qualcosa. A me ricorda pomeriggi interi passati per strada a rincorrere un pallone, un "Super Santos" di solito, un "Tango" quando andava di lusso, un "Super Tele" quando proprio ci diceva sfiga. Ogni tanto arrivava qualche sborone con un pallone di cuoio.
Ma l'asfalto e il cuoio, non vanno d'accordo!
Ore e ore, d'estate e d'inverno, col freddo o sotto il sole cocente, a organizzare tornei con in palio trofei di carta stagnola, interminabili sfide duecontrodue o anche unocontrouno, con il solito capro espiatorio a fare da portiere, e poi, ancora, le sfide a "bucatrasa", le maratone di rigori. E poi, quando si avvicinava l'ora di cena, il quartiere riecheggiava delle minacciose grida delle nostre mamme. Un mistero che non sono mai riuscito a spiegarmi. Riuscivano a gridare il nome dei figli e raggiungere ogni angolo del quartiere. E così, tra i vari "Salvatooooooooooooreeeeeee" e "Franceeeeeeeeeeshhhhcooooo", saltava fuori l'immancabile "Joseeeeeliiiiitoooooooo". Mia mamma era molto più discreta, ma solo perchè, solitamente, il campo di gioco era proprio sotto il balcone di casa nostra! Piano piano, è cambiato tutto. Il calcio in tv ha sostituito il calcio per strada, il fantacalcio ha preso il posto delle figurine panini, la playstation ha soppiantato i tornei improvvisati, calciopoli ha surclassato le diatribe al Bar se fosse più forte Platini o Maradona (col senno di poi, non c'era storia: Maradona E' il calcio!), i campi di calcetto in erba sintetica al posto degli zaini (allora li chiamavamo "cartelle") o delle pietre, messi a mò di pali (e giù a litigare se il pallone era dentro, o fuori!), palazzi costruiti sopra i campetti rubati ai rovi, e nessuno più, neanche al mio paese, gioca più per strada. Ma quel "comando", mi rimbomba ancora nelle orecchie, "PALLAFERMA!", detto non gridando, ma con voce decisa e tono perentorio da chi, per primo, avvistava una macchina che stava per fare "invasione di campo". E allora tutti immobili, quasi come se si stesse giocando a "Le belle statuine" o a "1-2-3...STELLA!". A volte si abusava del "PALLAFERMA", per scongiurare un pericolo imminente bloccando sul nascere un'azione pericolosa, o magari, durante il fermo immagine obbligato, qualcuno approfittare per piazzarsi meglio. Domenica pomeriggio, sono tornato indietro negli anni. Affaccio dal balcone di casa e giù, in mezzo alla strada, tre ragazzini stavano pericolosamente giocando a pallone. E' passata una macchina, gli ho gridato "PALLAFERMA!". Hanno alzato gli occhi e mi hanno guardato con l'espressione di chi pensa "...ma questo è scemo?", e hanno continuato a giocare, ignorando me e le macchine che gli passavano vicino.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

ammazza quanti post secerni...

Marco ha detto...

@Gno: tranquillo, è l'euforia dei primi tempi.

Anonimo ha detto...

E' proprio vero: Pallaferma! "Mi stavano scappando i pianti" quando ho letto questo post. Sono un fottuto nostalgico e mi ricordo quanti pantaloni ho strappato e quanti palloni mi hanno "squartato" alcuni vicini poco pazienti. In questa fretta che ci ammazza bisognerebbe, qualche volta, gridare: "pallaferma".
Karl

Marco ha detto...

@Karl: alla SNAI non m'hanno accettato la scommessa, volevo scommettere che avresti risposto così (più o meno). EhEhEh

Anonimo ha detto...

Praticamente io vivevo a pane, tango e ginocchia sbucciate...poi ho cominciato a giocare in una squadra vera e mi è scappata la poesia. Diciamo che gli allenamenti non mi piacevano molto...soprattutto quelli senza palla. Giocavo nella Stella Rossa di Sesto San Giovanni ;-)))

Marco ha detto...

@Rheeno: hai capito Rino, che passato comunista!

Anonimo ha detto...

Già, però se stasera il Milan vince la coppa domenica voto Forza Italia ;-)))

p.s: quando ha cantato le canzoni vecchie era ancora lo zio Pino...certo, gli acciacchi e l'età si sentono ma la bellezza delle canzoni è intatta. Ho letto che a Roma dovrebbe ospitare Giorgia e Noa. A me sono bastati e avanzati Rino Zurzolo ed Ernestico...

Marco ha detto...

@Rheeno: no Rino, preferisco, piuttosto che vedere un (altro) concerto di zio Pino al Palalottomatica, conficcarmi dei chiodi arruginiti arroventati sulle dita dei piedi!

Anonimo ha detto...

e la madonna!! :-)))

Marco ha detto...

Ma per la location, non per lo zio!

Anonimo ha detto...

relativamente OT:

l'etimologia

http://www.editriceveneta.com/vedi_libro/index.php?bookID=398

e mi dispiace per gigio ma è sbandiu...

:)

Anonimo ha detto...

noi, al nord, si urlava più semplicemente "macchinaaaaaaaaaa", rischiando regolarmente di venire travolti dalle auto che affrontavano la discesa che portava ai garage nel cortile.
E il gioco non era solo il calcio...ma si giocava anche a pallacanestro (i canestri erano due fontane), a pallavolo (non vi dico le imprese per legare il filo che faceva da rete), a tennis (con la rete sostituita da cassette di legno), a baseball (inizialmente come mazza si usava il "piede" di un calciobalilla di Gianpaolo e una pallina da tennis, poi ci evolse con mazza di legno e pallina regolamentare).
Bella cosa, i cortili.
Ogni tanto ripasso nel mio cortile dell'infanzia, sempre deserto, e misuro a passi quanto allora mi sembrava così grande....

Marco ha detto...

@Ivan: vedasi tuo blog
@mAu: già bella cosa i cortili...averceli avuti! Noi giocavamo proprio in mezzo alla strada! C'è da dire anche che, 20 (e più!) anni fa, le macchine erano meno della metà di quelle di oggi. Tra l'altro, oggi sarebbe impossibile giocre lì, perchè ora ai lati della strada ci sono macchine parcheggiate. Allora no.

Anonimo ha detto...

"Sbandiu" era un modo per dire "calma! un attimo e chiariamo!"
(una distorsione dialettale di "bando")

Marco ha detto...

@Ivan: I understand

Anonimo ha detto...

da noi si urlava:

- ànimo
- àRimo
- crucis

nel mio cortile regnava Crucis, e si incrociavano anche medio e indice.

Anonimo ha detto...

e comunque è desolante, effettivamente. il mio cortile, la mia strada, deserti.