martedì 30 dicembre 2008

Happy New Year

Con l'augurio che, di giorni felici, ce ne siano 365!

lunedì 29 dicembre 2008

E' la somma che fa il totale

E anche questo, di anno, sta per finire.
E' strano come, pur avendo tutti (ora più, ora meno) la stessa durata, alcuni sembrino durare un'eternità, altri, come la felicità, sono difficili da raccontare, perchè si consumano mentre se ne vanno (citazione).
E' anche strano come, crescendo, gli anni si avvicendino con un aumento di velocità crescente.
E così, mentre lo spumante rimasto dal San Silvestro 2007 è ancora nel frigo perchè poi nessuno ha avuto il coraggio di usarlo per cucinare il pesce o di verificare che quel cucchiaino messo a pendolarci dentro eviti davvero che si sfiati, che è già ora di aprire quello per il San Silvestro 2008 (che, immancabilmente, avanzerà anche questa volta!).
Siamo in chiusura, quindi, di un anno che in molti, e per molti motivi, non vedono l'ora di lasciarsi alle spalle.
E' periodo di bilanci, consuntivi, certo, ma anche preventivi, si tirano le somme, si confrontano le previsioni e le speranze di un anno fa, con i risulati portati a casa.
Ha sicuramente motivo di gioire il supereroe del 2008, Obama, anche se ora, per lui, è giunto il momento di dimostrare davvero quanto vale.
Anche l'Obama de noartri, Uòlter Uèltroni, gioisce, ma solo perchè questo annus horribilis volge ormai al termine, anche se il nuovo che avanza, non sembra poi tanto meglio del vecchio!
Comincia a scricchiolare anche lo psiconano, che minaccia di abbandonare l'Italia se usciranno sue intercettazioni. Non so perchè, ma secondo me abbandonerà l'Italia giusto qualche ora prima che escano queste intercettazioni, seguendo l'esempio del suo ex nume tutelare!
E il mio 2008? Com'è stato?
Si era aperto all'insegna di nuove speranze, di progetti solidi su cui costruire solide certezze, ancora doveva nascere, che già l'anno era gravato da grandi aspettative.
C'erano tutte le premesse perchè il 2008 fosse l'anno della svolta, della grande svolta.
Ma, si sa, le illusioni fanno presto a tramutarsi in delusioni e così, l'anno delle certezze, è diventato l'anno dell'equilibrio precario.
Un anno "blues", che sembrava voler scattare, ma che poi ripeteva all'infinito lo stesso riff, un cane che continuava a cercare, invano tra l'altro, di mordersi la coda.
I grandi progetti, di mese in mese, sono stati spostati più in là, fagocitando i piccoli progetti, quelli a breve raggio, sacrificati sull'altare di un futuro migliore.
A furia di spostarli in avanti, sono finiti nell'anno nuovo, che così si apre con questa scomoda eredità, e con un carico di nuove speranze e nuove aspettative.
L'unica consolazione, molto magra per la verità, è che gli anni bisestili pare siano particolarmente nefasti!
In mezzo ai grandi progetti per questo anno in fasce, c'è un piccolo proposito, che voglio affidare a questo post, in modo che funzioni da monito e da stimolo ulteriore.
Anche per colpa della diaspora che si è abbattuta sulla mia "comitiva" da qualche anno a questa parte, sono ormai diversi anni che non gioco più "a pallone".
Da qualche tempo a questa parte, ho pure cominciato a sognarmele le partite a calcetto (chè a calcio c'ho pure provato lo scorso anno, ma non è (più) cosa!).
Così, ho deciso, per il 2009 mi impegno a rimettermi in condizioni di poter ricominciare a raccogliere figure di merda in giro per i campi di calcetto di Roma Sud/Sud-Est!

mercoledì 24 dicembre 2008

martedì 23 dicembre 2008

'a capa mia nunn'è bbona!

Da un (bel) pò di tempo, ormai, evito di guardare i Tg, e evito anche programmi come Anno Zero e Ballarò.
Una volta tanto, sono d'accordo con lo psiconano, questi programmi mettono addosso ansia, paura per il futuro (ammesso e non concesso che ne avremo uno!).
Perciò, come uno struzzo, preferisco nascondere la testa nella sabbia, e aspettare che tutto passi, o che tutto mi travolga.
Ogni tanto, però, qualcosa sfugge al controllo, e mi capita sotto gli occhi un articolo di giornale, un tg, uno spezzone di Travaglio e, come da copione, vado in depressione.
Non riesco più nemmeno ad incazzarmi, tanto avvelenarmi il fegato non serve a nulla, aumenta solo l'agonia, e in più, tutto quello che sento e vedo, mi sembra non abbia nessun contatto con la realtà, sembra tutto un sogno, un bruttissimo sogno, di cui, però, non si intravede la fine.
Si sa, (e si nun lo sai, sallo!), questo governo mi fa rabbrividire, non riesco a condividere una (che sia una) cosa che fadicepensa, ma riesco a riconoscergli una certa coerenza.
Berlusconi&Co. si sono sempre battuti per gli interessi del capo e, quando restava tempo e spazio, di qualcuno vicino al capo, facendo credere che, invece, si battevano per tutti (infatti, continua ad avere un altissimo concenso).
Così, la massa è stata convinta che l'abolizione dell'ICI e il salvataggio di Alitalia fossero delle mosse strategiche, ma non hanno collegato che i miliardi persi in uqeste due operazioni inutili, sono stati sottratti alla scuola, alla ricerca e alla sanità.
Hanno varato un decreto salva banche di nonsoquanti miliardi, magari anche sacrosanta come misura (peccato che il nano abbia interessi nelle banche, però), ma i devoti di re silvio non riescono a capire il nesso tra questi miliardi, e i 600.000 posti di lavoro che si perderanno nei primi sei mesi del 2009.
Ogni giorno abbiamo notizie di famiglie che non arrivano a fine mese, e lui con quella faccia di cazzo che si ritrova, va in tv a dire che bisogna spendere, che la crisi si batte aumentando i consumi, e regala 40€ (QUARANTA!!!) ai pensionati.
L'altro giorno credo di aver visto una perla, arringava la (sua) folla, e cercava di spiegare che i milioni di dipendenti pubblici non hanno nessun motivo di temere per il loro futuro, e che quindi non c'è alcun motivo per cui modificare le abitudini di spesa.
Qualcuno di buon cuore, gli spieghi che questi milioni di persone potrebbero anche essere maritimoglifiglipadrimadri di persone che NON sono dipendenti pubblici e che potrebbero perdere il lavoro nei prossimi mesi, ovviamente tutti si sono guardati bene dal fargli notare questa piccolissima incongruenza.
Mentre il paese sta precipitando nel baratro di in una crisi devastante, lui se la prende con i magistrati e va farfugliando di priorità per il paese: la riforma della giustizia e la svolta presidenzialistica!
Ma questo è il suo mestiere, è un venditore di fumo, ha persino convinto (per l'ennesima volta) quelli della Lega che gli darà la Padania!, quindi non mi aspetto niente di più da lui e da questa massa di appecoronati ai suoi sogni&bisogni.
Ma quello che proprio non riesco a capire, è cosa stiano facendo dalle parti del PidDì!
L'ultima che ho sentito, all'indomani della sconfitta (c'erano dubbi?) in Abbruzzo, è che la colpa fosse di Di Pietro e che bisognava scaricarlo.
Gli idioti del PD hanno ricevuto manforte dai colleghi di destra: Di Pietro è brutto e cattivo, va isolato!
Ma come? L'unico che aumenta consensi, l'unico che s'è salvato dalla debacle delle politiche e ha persino incrementato alle amministrative abruzzesi, l'unico capace di infondere fiducia negli elettori, va silurato?
Walter, ma che cazzo dici?
Ho letto che in molti auspicano un netto spostamento al centro, in cerca di Casini, per sbolognare Di Pietro. Ma dico, non vi è bastato Villari? Siete ancora convinti che questi democristiani impenitenti siano degni di un briciolo di fiducia?
Oh, svegliatevi, tiratevi su le maniche, leggetevi qualche discorso di Berlinguer, fatevi un bell'esamone di coscienza e, se propio non riuscite fare di meglio, ANDATEVENE AFFANCULO, che un Berlusconi già ce l'abbiamo, e c'avanza pure, non ci serve una copia sbiadita.
Ma, forse, sono io che non capisco, forse è proprio vero che 'a capa mia unn'è bbona!

lunedì 15 dicembre 2008

Premio Pulitzer 2008

Per aver saputo rappresentare al meglio l'umore dell'intera popolazione mondiale, il Premio Pultzer 2008 per il giornalismo va a Muntazer al-Zaidi.

venerdì 12 dicembre 2008

Piccole, inutili, gioie quotidiane

Andare a mangiare a pranzo al solito posto, insieme a centinaia di altre persone e, ancora in fila, sentirsi rivolgere le scuse dalla ragazza dietro il bancone, perchè "...oggi non ci sono le cicoriette...".
Andare a prendere il caffè al bar, dirigersi alla cassa per pagare e venire bloccati dal proprietario, che dice "...oggi ve lo offro io, il caffè!".
Peccato che poi, dopo tutto questo, si debba tornare in ufficio.

martedì 2 dicembre 2008