martedì 28 agosto 2007

venerdì 10 agosto 2007

lunedì 6 agosto 2007

L'uomo è stupido


Non c'era nemmeno un segnale
o il tempo di avere terrore
soltanto l'odore bruciato di plastica
e un cielo che ha sbagliato colore
e la luce che cambia, che cresce che esplode
e la rabbia che sale e col sangue corrode
e intanto intuire o persino sapere
che niente e nessuno
potrà mai spiegarmi perché

Daniele Silvestri (1997)

venerdì 3 agosto 2007

Sil@Civitavecchia




Questa volta la trasferta non è poi così lunga, non oltrepassiamo neanche i confini della provincia, ma la A12 deve essere costata parecchio, visto che si paga sia in entrata che in uscita!
Recuperati i vari pezzi per strada, dopo aver razziato dolci e patatine all'aneto all'Ikea, ci dirigiamo verso Civitavecchia.
Pensiamo di essere in ritardo mostruoso, anche per colpa di qualche strada sbagliata (ce l'hai il navigatore?...e perchè diamine non lo usi??), ma , come nella migliore tradizione, il concerto deve ancora iniziare.
Non c'è molta gente, quella che c'è non è in assetto da concerto, e perciò riusciamo, abbastanza agevolmente, ad arrivare sotto palco, a qualche metro dalla transenna.
Giusto il tempo di guardarci intorno, che le "luci di cortesia" si spengono.
Evidentemente Daniele, da dietro le quinte, spiava in attesa di scorgermi tra il pubblico.
Inizia il concerto.
La prima è, come anche a Roma (se non ricordo male), Marzo 3039.
I pezzi scivolano via, le presentazioni (e questo un pò mi dispiace) ricalcano quelle del Fiesta.
Sarà la vicinanza al palco, sarà l'aria salmastra o la nafta che respiravo a pieni polmoni, ma il sound mi sembra vagamente più tosto, più "rock".
Ma non mancano i momenti intimi e toccanti, e così, nonostante le abbia ascoltate centinaia di volte, Aria, Mi persi e La bomba mi mettono i brividi addosso.
Aspettavo, impaziente, un ospite sul palco; mi era stato detto, infatti, che c'era la concreta possibilità che a Civitavecchia ci fosse anche Andrea "Bove" Leuzzi.
Ospite doveva essere, e ospite fu.
Ma, a sorpresa, da dietro le quinte esce un ospite di peso: Ramon!
Inevitabile, a questo punto, 1000 € al mese, non provata, non prevista, ma assolutamente da fare.
Come al (mio) solito, spesso e volentieri mi guardavo intorno per scrutare gli sguardi del pubblico.
E' una situazione strana, è un concerto gratuito (come molti altri di Daniele ho visto negli anni), ma in una piazza e, guardando la gente intorno a me, mi sono reso conto che era la mia prima volta.
Gli altri concerti di Daniele, anche quelli gratis, erano comunque in un contesto che prevedeva una selezione all'origine, invece qui mancavano solo gli anziani cone le sedie portate da casa.
E così, ai già noti sguardi ammirati di fan avvezzi, ad incolpevoli bimbi che si addormentano sulle spalle dei papà, si aggiungono gli sguardi di chi pensava che Daniele fosse "quello di Salirò" o, peggio ancora (IMHO!), "quello della Paranza" (anche a Civitavecchia mi è sembrato di notare un certo disagio di Daniele al momento di fare La paranza, sembrava piuttosto una pratica da sbrigare, che un pezzo in scaletta), e invece si trova davanti un signor Musicista che diverte e si diverte, che non occupa la scena ma divide e condivide il palco con i suoi musicisti, generoso come pochi.
Vedere le loro espressioni cambiare di volta in volta che si palesavano loro le varie e diverse "anime" di Daniele è stata una grande soddisfazione, come sicuramente soddisfatto era il ragazzo di fianco a me che, alla fine di ogni pezzo, si girava verso i suoi amici e diceva loro: "...e da oggi in poi non voglio più sentirvi parlare male di Daniele Silvestri!".
E alla fine, sbigottimento totale e generale per il finale alla batteria, una cosa dell'altro mondo per chi non conocsce Daniele, per noi, invece, l'inequivocabile segnale che il concerto è finito.
Grazie, ancora una volta, Daniè.

giovedì 2 agosto 2007

mercoledì 1 agosto 2007

Emergenza Privacy

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Presidente della Camera dei Deputati


Cari Presidente Prodi, Presidente Marini e Presidente Bertinotti,
scrivo a Voi in qualità di rappresentanti, rispettivamente, del Governo, dei Senatori e dei Deputati.
Scrivo a Voi per renderVi partecipi della mia preoccupazione e per manifestarVi la mia stima e il mio appoggio incondizionato in relazione al lavoro che Vi apprestate a svolgere per risolvere un grave problema che affligge il nostro bel paese.
Sono rimasto seriamente colpito, infatti, dall'appello del Presidente Pizzetti, dal Suo grido di allarme per quella che è una vera e propria emergenza dei nostri giorni: il problema della protezione dei dati sensibili.
Vi manifesto il mio appoggio perchè, immagino, dovrete scontrarVi con tutti quelli che credono che la tutela della pivacy non sia poi un problema così urgente da risolvere, con tutti quelli che non vedono dove sia questa emergenza privacy.
Ma non Vi curate di loro!
E' gente che non riesce a vedere al di là del proprio naso!

E' così, ci sarà che obietterà che, tutto sommato, a loro non interessa che ci siano telecamere sparse per tutte le strade del paese, che, anzi, potrebbero servire a prevenire qualche crimine o ad acciuffare qualche ladro, chè loro, gli onesti che credono di non avere nulla da temere, sono la maggioranza.
Saranno loro per primi a ringraziarVi di potersi tranquillamente infilare le dita nel naso davanti alla vetrina di un negozio, senza timore che qualche impiegato impiccione di una qualche banca rida alle loro spalle!

E che dire, allora, di quelli che verranno a dirVi che, alla fine dei conti, poco importa se la loro cassetta della posta trabocca di invitanti offerte di vini in stock, o di poposte di acquisto a rate di improbabili enciclopedie, chè non gli costa niente depositarli nell'apposito raccoglitore differenziato (giusto perchè non hanno il coraggio di venirVi a dire che, sotto sotto, i vini Giordano piacciono anche a loro!).
Vedrete, vedrete come saranno felici di ricevere solo le bollette del gas e gli avvisi della banca.

E ancora, preparateVi a contrastare gli assalti di chi (i soliti qualunquisti demagoghi) pensa che l'emergenza sia un polverone alzato solo per proteggere quegli onorevoli che sono stati ignobilmente spiati.
Faranno la fila, per dimostrarVi come sono contenti di poter organizzarsi la partita a calcetto del venerdi sera senza la preoccupazione che l'amministratore delegato del loro gestore telefonico lo venga a sapere!

Ma soprattutto, se un giorno da un piccolo paese aggrappato con le unghie ad una collina ai piedi della Sila, un paese sfiancato dalla malavita e dall'emigrazione, dal nobile, antico e glorioso passato, di cui resta solo il nome, Petilia Policastro, se da questo paese dovessero rimproverarVi per il fatto che potreste spendere meglio il Vostro tempo e il nostro denaro, magari preoccupandoVi del fatto, per esempio: che hanno una guardia medica che funziona solo di notte e nei festivi; che hanno una sola ambulanza che, nonostante lo splendido e instancabile impegno dei volontari, non riesce a far fronte alle emergenze più gravi; che l'ospedale più vicino si trova a Crotone, 45km di curve percorribili comodamente in circa un'ora, su una strada tracciata sulle orme dei muli che dalla montagna andavano alla marina qualche secolo fa.
Quando questi ingrati Vi diranno che a loro non interessa che il capoufficio gli spii le mails e che preferirebbero, invece, evitare di veder morire i loro cari durante folli e inutili corse verso l'ospedale, provate a spiegare loro quale soddisfazione si provi ad inviare stupide presentazioni in Power Point ai propri colleghi senza paura di venir rimproverati dal capo!

Con stima, solidarietà (e amaro sarcasmo)
Marco Medaglia