mercoledì 30 aprile 2008

Pig(s) on the wing



Occasionally glancing up through the rain
Wondering which of the buggars to blame
And watching for pigs on the wing



Cantavano i Pink Floyd nell'album Animals, del 77.
Nessuno, allora, avrebbe scommesso un copeco sul fatto che questo testo, di Roger Waters, più che visionario, fosse premonitore.
Tutti hanno pensato a viaggi chimici e visioni psichedeliche, si sono rincorse centinaia di similitudini per questi maiali che volano.
E invece, Roger Waters, scrivendo questo testo, anticipava di oltre 30 anni quello che sarebbe successo al suo maiale a Los Angeles, durante il Coachella Valley Arts.
Così, oggi, è tutto più chiaro, e il maiale in volo non era un'allegoria, così come lo stronzo cui dare la colpa non era una metafora e più che per stare in guardia dai maiali in volo, lo sguardo attraverso la pioggia lo si alza per i 10.000$ di ricompensa!
Quando si dice, ironia della sorte.


PS: grazie ai Pink Floyd, che m'hanno dato l'occasione per ritornare sul mio blog evitando di parlare di politca.

lunedì 21 aprile 2008

The week after

La settimana scorsa, complice lo scooter in medicheria, ho ripreso (forzatamente) una vecchia abitudine: la metropolitana.
In cima alle scale mobili che riemergono dalle visceri di Roma fin su, a Piazza di Spagna, un gruppetto di colleghi stava animatamente discutendo, commentando i risultati elettorali.
Lui, antiberlusconiano, lei, berlusconiana, l'altra, annuente.
Sono riuscito a cogliere gli ultimi spezzoni della loro discussione, sono arrivato quando lui incalzava lei elencandole i guai giudiziari del nano e le leggi ad personam.
Lei, strafottente, gli risponde: "...ma tu ne hai le prove?", lui sbotta "...e i processi?" e lei "Ma quali processi?!...è sempre stato prescritto!".
Non so se la disarmante (e arrogante) ignoranza di lei abbia fatto desistere lui, o se si sia messo di santa pazienza a spiegargli cosa sia la prescrizione, che differenza passa tra un prescritto e un assolto, ho allungato il passo, mantenendo a stento le lacrime, sognando la Spagna, sognando Zapatero.
Parafrasando Moretti, sono consapevolmente arrivato alla conclusione che si, ce lo meritiamo Berlusconi.
L'Italia è fatta per lui, lui è fatto su misura per gli italiani.
E' una perfetta corrispondenza d'amorosi sensi.
Perchè tuto si può dire, tranne che il nano, questa volta come non mai, non sia assolutamente legittimato a guidare questa merda di paese.
Berlusconi nuovamente a Palazzo Chigi, la sinistra fuori dal Parlamento e persino l'amministrazione comunale del mio paese in mano alla destra, questa volta non ho proprio retto, ho avuto un crollo psicofisico, che mi ha tenuto lontano dal blog e mi ha persino rinchiuso in casa.
Non so se sperare che, da qui a quando questo governo finirà, tutti questi idioti che ancora gli credono e tutti gli invasati leghisti (con un pensiero affettuoso agli ex AN per lo stoicismo con il quale affrontano queste continue umiliazioni e l'indulgenza con la quale sopportano un leader così piccolo) dovranno pentirsi amaramente per quello che (ci) hanno fatto, o se augurarmi che sia io a sbagliarmi e che davvero, almeno questa volta, lui lavorerà per il bene comune, e non per il suo.
Sarà pia speranza, o illusione.
Chi vivrà, vedrà.
Per il momento, più che la batosta, che oltre a minare il mio equilibrio interiore ha anche stravolto i miei piani di vita, ciò che veramente mi fa rabbia, è sapere che nel prossimo parlamento si schiuderanno le porte a mafiosi (presunti o conclamati), fascisti (orgogliosi o pentiti), razzisti (verdi o neri) e feccia varia, ma non ci sarà posto per pacifisti, ambientalisti, comunisti, socialisti.
Per fortuna ho ancora da parte qualche libro di storia, che custodirò come il più prezioso dei tesori, hai visto mai che tentano di convincer anche me che i buoni erano quelli che se ne fregavano.
¡ QUE VIVA ESPAÑA !

giovedì 3 aprile 2008

Dalla ragione, al torto (uovo) marcio

La contestazione è sacrosanta, tutti abbiamo il diritto di contestare, così come abbiamo il diritto di manifestare le nostre opinioni (tenendo sempre a mente le indicazioni della Costituzione), che gli altri le ritengano giuste, o che le condividano.
Io non condivido per niente le idee di Ferrara (a dirla tutta, non condivido proprio Ferrara), non condivido nemmeno come si pone e come porge le sue idee e avrei partecipato alla contestazione organizzata ieri a Bologna.
Ma contestare non significa aggredire ed impedire (o almeno pensare di poterlo fare) a qualcuno (fosse anche Ferrara) di parlare, nel nostro (anche recente) passato, la gente è morta per dare a noi la possibilità di esprimere liberamente le nostre opinioni (fossero anche quelle di Ferrara).
Pensandoci, la miglior risposta da dare a Ferrara, penso sia proprio ignorarlo.
Se ieri a Bologna non fosse stata organizzata la contestazione, probabilmente a sentirlo ci sarebbero state pochissime persone, invece la stupida e incivile manifestazione di ieri, paradossalmente (ma manco tanto) ha dato maggior visibilità a lui e ha ridicolizzato la sostanza della contestazione stessa.
Diceva Voltaire "Non sono d'accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee", è un concetto che fatica ad entrarci in testa.
Eppure molti ieri in Piazza Mazzore avrebbero potuto contestare molto intelligentemente.











O anche più incisivamente.