mercoledì 27 gennaio 2010

Se questi erano uomini...

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei

e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,

e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,

e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,

e non c’era rimasto nessuno a protestare.

Eugen Berthold Friedrich Brecht detto Bertolt


In questa poesia di Brecht ho sempre visto la chiave di lettura, la spiegazione, del come sia potuto succedere. E' un atteggiamento tipico dell'uomo, credo si possa considerare un ignobile tentativo di autoconservazione. Siamo sempre convinti che il peggio possa, debba, capitare sempre agli 'altri', mai a noi.

Il nazismo, il fascismo, hanno tratto linfa vitale da questo tipo di atteggiamento.

Dalla convinzione che sono gli altri, ad essere in pericolo, si passa al sospetto che, invece, possa toccare a noi, e allora la paura prende il posto dell'ignavia e la paura, porta alla rassegnazione.

I nazisti, i fascisti, hanno preso coraggio, quando la paura ha preso il sopravvento.

L'insegnamento che dovremmo aver tratto dalla storia, dalla nostra storia recente, dalla storia che hanno fatto i nostri nonni, e non buffi individui che giravano con dei lenzuoli addosso anche in inverno oltre 2000 anni fa, l'insegnamento, dicevo, che avremmo dovuto trarre è che l'odio, per l'altro, per il 'diverso', si autoalimenta, se non è contrastato.

I razzisti di oggi non vanno sottovalutati. Dobbiamo ribellarci da subito, finchè siamo ancora in tempo, perchè ieri è toccato agli 'zingari', oggi ai 'negri', domani ai 'froci', ma prima o poi toccherà ad ognuno di noi, di voi.

E allora, non ci sarà più nessuno, disposto a protestare.







http://marcomedaglia.blogspot.com/2010/01/se-questi-erano-uomini.html

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