martedì 31 marzo 2009

La faccia come il culo!

"[...] una parte consistente e sempre più crescente di scienziati studiosi del clima non crede che la causa principale del peraltro modesto riscaldamento dell'atmosfera terrestre al suolo finora osservato (compreso fra 0,7 e 0,8 gradi centigradi) sia da attribuire prioritariamente ed esclusivamente all'anidride carbonica di emissione antropica. Se pure vi fosse a seguito dell'aumento della concentrazione dell'anidride carbonica nell'atmosfera un aumento della temperatura terrestre al suolo, i conseguenti danni all'ambiente, all'economia e all'incolumità degli abitanti del pianeta sarebbero molto inferiori a quelli previsti nel citato Rapporto Stern e addirittura al contrario maggiori potrebbero essere i benefici."


(fonte: repubblica.it)


Cari elettori di questo Governo di Merda, vi ringrazio anche per questo!

lunedì 30 marzo 2009

Senza titolo

A meno che non sia realmente immortale, come di tanto in tanto va farneticando, prima o poi dovrà cedere il passo, dovrà andare in pensione, no?
Ormai do per scontato che la giustizia degli uomini non lo colpirà mai, gli mancano ancora un paio di tasselli (tipo fare una legge che gli assicuri l'assoluta immunità per qualsiasi tipo di reato, a prescindere dalla carica che riveste) e poi sarà sicuro di non finire i suoi giorni in carcere, quindi non ci resta che sperare che la giustizia divina (sempre che non sia davvero l'unto dal Signore!) provveda.
E quindi, quando arriverà quel giorno, in cui andrà in pensione, che ne sarà di tutti questi baciapile, queste mignottelle prestate alla politica, questi cavalli promossi senatori?
Questo bagno di folla e la percentuale bulgara con cui il nano è stato eletto presidente, confermano che, hai voglia a chiamarlo partito, questa accozzaglia è tenuta insieme, e va avanti (a vele spiegate, purtroppo!) solo perchè (e finchè) c'è lui che arringa la folla e che dispensa "carinerie".
L'ulteriore prova è data dal fatto che, con spavalda arroganza, ha confermato che lui si candiderà alle Europee, e la cosa non ha suscitato nessuna perplessità tra gli elettori, ai quali è bastato sentire la voce del padrone che sfidava il rivale sullo stesso terreno per andare in sollucchero, ma non ha neanche provocato reazioni tra gli altri politici dello schieramento, che quindi confermano la loro inferiorità nei confronti del padrone, accettano di ammettere, urbi et orbi, che senza di lui, rischiano la figuraccia e quindi, meglio fare l'ennesima figura di merda davanti all'Europa e sostenere (come capolista!) una persona che, comunque andranno le cose, rinuncerà (DOVRA' RINUNCIARE!) a sedersi tra gli scranni del parlamento europeo.
Come dire, "...finchè dura, meglio raccogliere le briciole finchè cadono dal tavolo, prima di ritornare nell'oblio da cui proveniamo."
E si, perchè, ammesso e non concesso che trovino una figura carismatica che sappia trascinare le folle come il nano, magari Fini stesso (che passa di delfinato in delfinato), anche perchè all'orizzonte non vedo altro (Gasparri? La Russa? la Carfagna? Cicchitto?), dopodichè, ce lo vedete l'ex missino che sopporta uno che si pulisce il culo con la bandiera italiana, una che da lezioni di fisica ai premi nobel, uno che condona l'impossibile, e via dicendo?
Perciò, speriamo che ci sia ancora qualcosa da salvare, quando questo circo leverà le tende e nani, ballerine e pagliacci si toglieranno dalle palle.

domenica 29 marzo 2009

...siccome è una giornata di merda...

...ho deciso di rispondere all'invito di Juri.


La mattina quando ti svegli: ...ancora 5 minuti...

Pronti via o lento risveglio: sabbia negli occhi

Colazione casa o bar: casa E bar

Quanto tempo passi al bagno la mattina: giusto il tempo di pettinarmi

Il cellulare utile o futile: utile, ma non indispensabile

Quanti sms mandi al giorno: un paio, a settimana

Ti riconosci nel tuo segno zodiacale: non mi riconosco negli oroscopi

Ragione o Istinto: istinto ragionevole

Cuore o Cervello: stomaco

Bacio al primo appuntamento: perchè no?

Cosa ti colpisce nell'altro sesso: il culo

Quale abbigliamento ti piace: uno che mi faccia sembrare magro

Trasparenze o nudo: nudo

Ti piace mangiare con le mani: si

Ristorante elegante o bettola: bettola tutta la vita

Guardi il cielo e cosa pensi: smetterà di piovere, prim'o poi, si?!

C'è un fulmine tu: aspetto il tuono

Piove e fà freddo dove vorresti stare: al coperto al caldo!

Camicia con gemelli o bottoni: tShirt

Gonna lunga o corta: dipende dalle gambe

Occhiali da sole mai o sempre: anche di notte

Dove ti fai la ceretta: sulla lingua

Un proverbio: aru terrianu ce vò litame, aru munnu ce vò furtuna!

Una frase che dici spesso: figacazzoculotette

Birra o vino: birra

Aperitivo o caffè: aperitivo prima e caffè dopo

Dubbi o certezze: dubbi

Cosa non può mancarti: domani

Cosa desideri: un futuro

Volere è potere: madecheaò?

Mare o montagna: mare, mare, fortissimamente mare

Sguardi o parole: parole

venerdì 27 marzo 2009

giovedì 26 marzo 2009

Generazione di guardoni

Non ho mai amato la formula del "reality show".
Nonostante, un pò come tutti, subisca il fascino dello "spiare dal buco della serratura", non ho mai provato il benchè minimo interesse a seguire i vari grandi fratelli, fattorie, isole di più o meno famosi e via dicendo.
Ancora meno "tollero" la fama di cui godono questi individui, assolutamente privi di talento, una volta vomitati fuori da questi format.
La mia conoscenza dei personaggi che popolano questo ambiente è dovuta alle imitazioni dei vari programmi della Gialappa's.
Non nascondo, però, che ai tempi della prima edizione del Grande Fratello (possibile che ci fosse la Bignardi?), un pò di curiosità (complice il molto tempo libero di cui godevo!) mi spinse a curiosare nella "casa".
Ogni tanto penso a come mi comporterei se dovessi partecipare ad una cosa del genere.
Ogni volta arrivo alla conclusione che, probabilmente, ucciderei gli altri inquilini a colpi di padella!
Ad onor del vero, però, c'è da dire che forse i partecipanti alla prima edizione del Grande Fratello, e solo loro, sono stati realmente cavie di un eseprimento, visto che non potevano avere la percezione di ciò che succedeva fuori, intorno al programma, e quindi c'è la (seppur flebile) possibilità che fossero "spontanei".
Non mi dispiacciono, invece, quei programmi, sempre sulla falsa riga dei reality show, che mettono in competizione tra di loro persone che hanno (o almeno si presume che abbiano) un talento.
Era iniziato così, per esempio, Amici, prima che il marito di Costanzo lo trasformasse in quel circo che è ora.
Era così l'antenato di X factor, mi sembra si chiamasse Operazione Trionfo (ribattezzato Operazione Tonfo), quel programma condotto da Miguel Bosè, che alternava lacrime a bestemmie
Era così Music Farm, che aveva il pregio/difetto di metere in competizione personaggi già famosi (chi più, chi meno) ma che, a ben guardare, poteva avere degli spunti interessanti, se solo non avessero partecipato solo rottami musicali.
E' così quel programma in cui alcuni vip si sfidano a passi di danza.
Ed è così anche X Factor, che a differenza di Amici riesce a far prevalere l'elemento musica sull'elemento polemica e che, pertanto, è decisamente (IMHO) più interessante del competitor made in mediaset.
Non è che sia un aficionado del programma (anche perchè mal sopporto sia il piccolo pooh che la Ventura), ma devo dire che non mi dispiace buttarci un occhio, e soprattutto un orecchio.
E, lo ammetto, spero tanto che vinca lei


domenica 15 marzo 2009

Bene, bravi, ter!

C'è il cinema di Hollywood, quello che muove milioni di dollari. C'è il cinema d'autore, quello che deve piacere per forza, sennò vuol dire che non capisci un cazzo. C'è il cinema di fantascienza, quello dagli effetti speciali stupefacenti. C'è il cinema che racconta di tragedie e drammi, quello che fa piangere.
E poi, c'è un cinema, sincero, onesto, direi artigianale.
Un cinema fatto a una storia, che non sia troppo inverosimile, che ti permetta di immedesimarti, ma mantenendo un certo distacco. Un cinema con attori che recitano anche solo con una smorfia. Un cinema che non costa milioni di dollari, ma che non per questo rinuncia a curare fotografia, luci e sonoro. Un cinema che non ricorre alle tette e il culo della sgallettata di turno per attirare i titoli dei giornali. Un cinema che strappa le risate con le battute, e non con le battutacce.
Quel cinema che, una volta uscito dalla sala, non ti deve far sentire necessariamente più ricco, o più consapevole, o più incazzato, ma deve semplicemente lasciarti la sensazione di aver trascorso un pò del tuo tempo in maniera piacevole.
Questo è il cinema in cui io colloco i film di Ficarra e Picone, questo è il cinema de "La Matassa".
Mai volgari o eccessivi, come quella che, purtroppo, spacciano per la nuova commedia italiana!
Non una sfilza di sketch uno appresso all'altro, come ci hanno abituato certi cabarettisti prestati al cinema.
Ma una storia, appunto, semplice ma ben raccontata, dove i due protagonisti si muovono (con agilità) circondati da attori veri (fra tutti, un generosissimo Tuccio Musumeci), e non macchiette e controfigure.
Tutti gli elementi del meridione (la famiglia, la chiesa, la mafia, l'amicizia) sono riportati con ironia, senza ricamarci su caricature esagerate, ma con grande astuzia "terrona" (leggendaria la scena dei "pizzini"), e se pensate che il mafioso "scemo" sia una caricatura...è solo perchè non siete terroni!
Anche gli elementi più squisitamente tecnici, quelli che "certa" commedia italiana (ma non solo quella dei cinepanettoni!) ci ha disabituato ad apprezzare, sono curati in maniera egregia, tanto da farsi apprezzare per una doviziosa cura dei particolari, come le foto appese al muro in perfetto stile anni '80 (colori "senape" e flash di polaroid sparati in faccia) e, soprattutto, la chicca della bottiglia di vetro di Fanta, quella arancione.
Da vedere, non fosse altro per "premiarli", con la speranza che questo tipo di commedia, la vera commedia italiana, anche quella dei grandi duetti della storia del cinema italiano, torni e soppianti questa commediucola da quattro soldi e molte tette.
8+

martedì 10 marzo 2009

Libri&Cinema

Ho letto oggi notizia che uno dei libri che più (e meglio) mi ha "rapito" negli ultimi tempi, e cioè "Uomini che odiano le donne", primo capitolo della trilogia Millennium, è diventato un film e che presto (a maggio?) arriverà in Italia.
Ottimo, non vedo l'ora.
Anche se, la paura che la trasposizione cinematografica possa mortificare il libro, è tanta, e motivata soprattutto dalla lunghezza del tomo e dalla complessità dei personaggi, che sarà difficile "ridurre" alle esigenze dei tempi del cinema.
Che dire? Speriamo bene.
Le delusioni, in passato, non sono di certo mancate.
Ricordo, per esempio, con quanta impazienza aspettassi l'uscita del film "Il senso di Smilla per la neve", tratto dall'omonimo libro di Peter Høeg.
Tanto ho amato il libro, quanto ho schifato il film, nonostante una bellissima Julia Ormond.
Anche in quel caso, un ruolo decisivo nella cattiva riuscita del film (IMHO), lo giocarono proprio la lunghezza del libro e i particolari personaggi creati da Høeg.
Altra grande delusione, la trasposizione de "Il codice da Vinci", che forse ha pagato il fatto di essere un libro scritto in modo fin troppo cinematografico (tra l'altro, a maggio uscirà anche il film tratto da "Angeli e Demoni", che avrà dalla sua il fatto di essere girato, in gran parte, a Roma).
C'è da dire pure, però, che non sono pochi i film che sono assolutamente all'altezza del libro a cui si ispirano.
Senza scomodare classici di un passato più remoto, come "Il Gattopardo", o più recente, come Il nome della rosa, mi vengono in mente il gran bel lavoro fatto da Tornatore su "Novecento" di Baricco, o di Salvatores su "Io non ho paura" di Ammaniti.
Capitolo a parte sono le trasposizioni televisive delle indagini del Commissario Montalbano, in questo caso c'è un'importante ingerenza dell'autore, Camilleri, nella sceneggiatura degli episodi e anche nella scelta degli attori (basti pensare che lo stesso Zingaretti, così lontano dal Montalbano dei libri, è stato scelto proprio dal Sommo).
Per quanto mi riguarda poi, ci sono anche film che sono superiori ai libri che li hanno ispirati.
Uno su tutti, Il postino di Troisi, che ha il merito di trasformare in poesia pura un libro decisamente modesto.
Ancora in attesa di giudizio due gran bei film, "Romanzo criminale" di Placido, e "Come Dio comanda", di Salvatores, visto che non ho ancora letto il libro di De Cataldo e di Ammaniti.