domenica 8 novembre 2009

Il crocifisso non si tocca! Tutt'al più lo si bestemmia.

Non ne ho la certezza assoluta, ma ho buone ragioni per credere che, se potesse, Gesù stesso si staccherebbe dal muro e prenderebbe a calci in culo un bel pò di gente.
Cominciando da chi, pensando di fare cosa buona giusta, ha ridotto il crocifisso a "simbolo della nostra tradizione", un pò come la pizza, Totò, la mafia e le barzellette sui carabinieri.
Per continuare con quelli che, tra un rito celtico e un raid in un campo nomadi, sostengono di voler difendere le (loro) radici cristiane.
Ancora, un paio di calci in culo a quelli che non sanno manco che faccia abbia il loro parroco, ma hanno sentito l'irrefrenabile bisogno di iscriversi al gruppo su Facebook "Il crocifisso non si tocca!".
Poi, a tutti quelli che passano le giornate a bestemmiare come turchi, ma che ora, folgorati sulla via di Strasburgo, sono disposti a morire per difendere il crocifisso, ammesso che si ricordino dov'e.
Un altro bel calcio in culo a quelli che non hanno mosso un dito per tutti gli insegnanti che sono stati sbattuti fuori dalle scuole, ma che sono pronti a dare la morte (si, a dare la morte, non ad offrire la loro vita!) se qualcuno si azzarda a toccare il crocifisso.
Che paese di merda!





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