mercoledì 27 febbraio 2008

Sanremo, la prova d'appello

Con la pia speranza che il flop della prima sera fosse dovuto al clamore (e orrore) suscitato dai terribili fatti di Gravina, ieri sera si è celebrata la seconda puntata del 58° festivàll della canzone italiana (?).
Dopo l'invasione degli ultrapippi, la geniale (ma dove li hanno trovati questi autori? Uova di pasqua scaduti?) trovata della seconda serata è stata, nientepopodimenoche, il commissario Rex, e i suoi cloni. Alzi la mano chi non ha pensato che tra tanti cantanti-cani, un cane-cantante avrebbe fatto la sua porca figura! Ma per fortuna (o sfortuna, chi lo potrà mai dire?) il magnifico Deutscher Schäferhund non ha cantato.
A dire il vero, nei più apprensivi (e mentalmente labili) di noi, l'immagine di tutti quei cani che abbaiavano sul palco ha generato il panico, temendo che le di loro bave potessero far scivolare "iddu".
Infatti di li a poco, sul palco è arrivato Mario.
Bella l'accoglienza riservatagli da Pippo Baudo, tanto da fugare ogni nostro dubbio sul fatto che tra i due non corra buon sangue.
O magari hanno fatto pace, boh!
Carina "A ferro e fuoco", sicuramente non all'altezza di altri brani di Mario (mia madre ha laconicamnete commentato "...ha fatto di meglio..."), ma altrettanto sicuramente più "sanremese" di Crudele e Un altro posto nel mondo, e visto che in altre occasioni c'eravamo lamentati del fatto che avesse portato brani troppo sofisticati per quella platea, mi sembra che ci sia ben poco di cui lamentarsi oggi.
Incontentabili!
Il brano sa molto di Beatles e a me personalmente ricorda molto altri due pezzi di Mario, Estate in città e Grandi imprese.
Dopo averla (finalmente) ascoltata, ho capito perchè Mario abbia pensato a Luca per il duetto di giovedì.
Così come In santità, questa canzone sembra scritta proprio per i Denovo!
L'esibizione è stata emozionata e in alcuni tratti la voce ha stentato, l'effetto "felpa in bocca" non ha sortito effetti dannosi.
Una discesa col freno tirato, direi, ma nella mediocrità di Sanremo, è sembrato un Km lanciato!
Sventato anche il "pericolo Chiambretti", chè temevo reazioni poco simpatiche di Mario....
La lezione della prima serata non è servita a far cambiare registro, lo spettacolo (?) è noioso e fa da cornice a canzoni per lo più brutte (e mal eseguite) e dire che la Guàccero (che io ocntinuerò a chiamare Guaccéro) ce l'ha messa tutta per far alzare lo share!
Ma niente, gli ascolti confermano che il festival, così com'è, non piace.
Perchè così lungo? Perchè 5 giorni? Perchè inutili siparietti? Perchè?
Domande destinate a restare senza risposte.
Che poi, a me neanche dispiace che ci sia Baudo, chè forse solo lui riesce a reggere 'sta corazzata, ma la formula proprio non va.
A niente servono le frecciate di Chiambretti, che sulla distanza risulta anche pesante; sicuramente poco efficace nelle gags costruite, meglio nelle battute estemporanee.
A metà serata l'unico, vero, spettacolo della serata, il ciclone Loredana!
Pazza come un cavallo, fuori come una balconata, si è abbattuta sull'Ariston svegliando tutti.
La canzone non è malvagia, l'esibizione è magnifica, ma neanche lei si sottrae a stonature varie.
Ruggeri (Enrico) sostiene che c'è qualche problema audio sul palco, mi sa che è vero, visto che stonano tutti/e/y.
Tranne Meneguzzi...ma lui mica canta!
Finita l'esibizione, Loredana non ne vuole sapere di lasciare il palco...e nè Baudo nè Chiambretti hanno il coraggio di accompagnarla fuori.
La assecondano per divesi minuti, terrorizzati da ciò che potrebbe direfarebaciareletteratestamento.
E per fortuna non era all'oggiata nell'albergo di mAu, chè lui dice che sul palco ce l'avrebbe accompagnata a calci in culo!
C'è ancora spazio per l'unica vera emozione musicale della serata.
Purtroppo (per quelli che si erano già consegnati a Morfeo) l'ora è tarda è così le velleità di abbandonare la nicchia sofisticata e snob in cui si è relegato svaniscono, e così l'immenso Sergio Cammariere è costretto ad eseguire la magnifica "L'amore non si spiega" per pochi intimi.

La cosa migliore ascoltata al festival, non ho dubbi.

Ridendo e scherzando (mica tanto, neh!), siamo arrivati all'1, e gli occhi mi fanno pupi-pupi.
Il dopofestival lo registro e me lo godo in un orario più consono, che quest'anno gli Elii stanno facendo un lavoro M-A-E-S-T-O-S-O.
Stamattina, però, mi sono svegliato con un saporaccio nelle orecchie.
Ho messo gli auricolari sotto il casco e mi sono fatto accompagnare a lavoro dalle anime salve di Fabrizio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch'io sono uno di quelli che il Festival lo guarda. In fondo è come Natale, Pasqua...capita nà volta l'anno! E poi Sanremo ha sempre rappresentato per me (sin da piccolo) , l'approssimarsi della primavera. E' come se ci avvisasse dell'imminente fine dell'inverno! (lo so sono anormale).
Non condivido molto l'idea della ricerca dell'originalità Sanremese perchè alla fine, io che sono poco conservatore, credo che Sanremo ormai rappresenti QUELLO: una tradizione 50ennale con uno specifico schema e anche con uno specifico target musicale (anche se ultimamente si vedono cose interessanti).
Mi piace molto quando una canzone denuncia temi sociali piuttosto che parlare sempre di amori infranti e cuori soffocati dal dolore. Che pizza! Sono d'accordo con te nell'aver preferito LA RIVOLUZIONE di Frankie (stavamo guardando il festival alla Casa del Popolo...immagina il macello durante l'esibizione di Hi-NRG!). Mi è piaciuta moltissimo la pugliesissima pizzica di Bennato, L'Aura (che a me, anche se spiccicata ad Elisa, piace molto e mi auguro di vederle presto insieme in un singolo)canta una canzone contro la guerra per molti versi commovente. Chi altro? Non mi dispiace la canzone di Mietta (in stile Marina Rei), i Frank Haed, i Milagros (che spero spazzino via i saporiferi Zero Assoluto!!!), il mitico plagio della Bertè, la canzone di Gazzè (ho fatto anche rima e non vedo l'ora di sentirlo cantare con Turci e Rei) e mi incuriosisce il terzetto Paola e Chiara e Zarrillo di giovedì sera (dopo la performance delle Iezzi con Mario Venuti mi aspetto molto da loro). E per finire il mio Mario Venuti ed al buonumore che scaturisce dalle sue canzoni. Il Dopofestival è meraviglioso, Chiambretti pure, Osvart-Guaccero promosse.
Baudo è l'unico a dare il Festival una connotazione di un certo livello e condivido la sua sfuriata di oggi.

micaMAtta ha detto...

Facendo un bilancio, dopo essersi esibiti tutti "giovani e anziani", direi che la qualità della musica sia piuttosto bassa!
Mi sa, però, che faccio questa constatazione tutti gli anni.
Tra i giovani, anche per me, degni di nota: Frank Head e Valerio Sanzotta. Ad alcuni dei restanti darei una nota di demerito: A. Bonomo (quello di "perché Anna è la mia mamma!), R. Morisco, il signor "Signorsi"!
Tra i campioni: Venuti, Gazzé, Cammariere, Mietta, Frank hi-nrg e Berté. Senza troppo entusiasmo... però!
micaMAtta

Anonimo ha detto...

a me ricorda qualcosa brucia ancora... insomma, un bel niente di che... (per un greatest hits, tralatro, bah, mi perplimo mi)

un abbraccio
dal gruppo d'ascolto di2

dd2