domenica 16 settembre 2007

Sil@Perugia



E dopo la pausa estiva, si riparte, si ritorna on the road!
Mi mancava il mio turismo musicale e meno male che ho trovato in S. una complice perfetta, così, appena c'è una data a portata di...mano, sono (abbastanza) certo che sarà ben felice di partire.
Arriviamo presto, troppo presto, sul luogo del delitto, Perugia è bella, mi è sempre piaciuta, ma dopo un paio d'ore (e un gelato pessimo!), ne avevamo già la scatole piene.
Aspettiamo, pazientemente, che si faccia l'ora di cena e, nel frattempo, seduti sulle scalinate, ci godiamo l'umanità varia che ci passa davanti, nutrendo la vana speranza di riuscire ad assistere al sound check, che non riusciremo a scoprire se, effettivamente, Daniele abbia fatto oppure no.
Per cena ci concediamo il lusso di un ristorante di quelli da guida Michelin ("primo in Umbria per rapporto qualità prezzo", recita una scitta sulla porta d'entrata). A parte le porzioni, che per un calabrese e una siciliana sono un'offesa alla sacralità della tavola, effettivamente mangiamo bene (ma poco!) e le improbabili "fettuccine di crusca ai ceci, lardo di colonnata e melone" si rivelano una vera quisitezza.
Ritorniamo in piazza giusto in tempo per assistere al gustosissimo spettacolo di un gruppo di percussionisti (il presentatore si affretta a sottolinearne la condizione di "dilettanti", prima di darli in pasto alla piazza!), gli "Ohibò", gruppo che si meriterà un posto nei saluti finali di Daniele, con tanto di invito, rivolto alla piazza, ad informarsi sulla bella storia che c'è dietro.
C'è ancora spazio per inserirci a ridosso delle prime file.
Con la canonica mezz'ora di ritardo, si palesano sul palco i musicisti.
Dopo tutti, compare Daniele, jeans e felpa blu, imbraccia la chitarra e si parte con Marzo 3039.
La piazza è stracolma, Daniele lo sottolinea, più volte.
Davanti a noi stazionano 3 idiote con due cani (uno è un dolcissimo e spaurito, oltre che enorme, maremmano, o 'na cosa simile), la loro idiozie era tutta nel fatto che erano convinte di essere amanti degli animali e, in particolare, dei loro cani, che avevano trascinato al concerto a prendere polvere, paura e calcioni.
Vorrei conoscerle, per poterle denunciare alla protezione animali!
Su Che bella faccia parte la coreografia, si alzano dalla prima fila dei palloni gonfiati con uno smile disegnato sopra, mi è sembrato di riconoscere qualcuno/a del fan club tra i coreografi.
Sono trascorsi un mese e una manciata di concerti da Civitavecchia, e la differenza si nota.
Lo spettacolo è ancora più rodato e ci sono parecchie variazioni sul tema, tra cui la definitiva promozione a "musicisti" di due tecnici, che danno una mano ale percussioni e ai cori, e una versione ancora più flamencata de Il flamenco della doccia.
Manca, invece, Testardo, che, evidentemente, viene eseguita solo entro le mura amiche, quindi non mi resta che aspettare domenica prossima, sperando che Guidonia sia suolo amico!
La scaletta è sempre la stessa, forse viene invertito l'ordine di alcune canzoni, mi sembra, per esempio, che La paranza slitti in avanti (permane la sensazione di "fastidio" stampata sulla faccia di Daniele quando la fa: finge o è realmente "infastidito"?).
Due curiosità: su Domani mi sposo, l'orario della funzione (undicievventi) coincide con l'orario in cui Daniele canta la strofa; su L'autostrada (questo tour, fra le altre cose, ha il merito di avermi fatto innamorare di questa canzone e avermi stampata in mente la frase e tirava una brezza che dava un colore alla quiete) , quando Daniele nomina la chiesa, alle nostre spalle rintocca il campanile.
Mi piace, come sempre, girarmi intorno, e registrare lo stupore generale di chi non conosce Sogno B, vederli ridere di gusto o, rassegnati, concordare annuendo.
C'è ancora il tempo di litigare con una ragazzina che, fresca e tosta, voleva fregarmi il posto faticosamente guadagnato...oh, sò aggressivi i gggiovani d'oggi!
Parte il Dj-set, arrivano gli "ncruattàti", è il momento di saltellare con Gino, la sua alfetta e Salirò.
Salutano e vanno via, ma la gente vuole una sola cosa (ancora), e lo urla a gran voce.
Risalgono sul palco, c'è Aria, e la gente lo travolge di applausi, e non è roba da non tenere in conto, visto che è un concerto in una piazza e se non tutti sono lì non sapendo chi sia su quel palco, molti erano lì per sentire La paranza.
E' arrivato il momento tanto atteso da molti, si va a Cuba; il viaggio dura poco, lo spazio di una canzone e di diversi "venceremos" gridati a gran voce.
Cominciano a dirigersi verso la batteria ma, contrariamente al solito, Daniele non invita il pubblico ad andare via (chè tanto "questo finale è per noi, non per voi"), questa volta, visto che la festa è riuscita così bene, invita tutti a restare, e condividere con loro il momento in cui la musica ritorna all'approccio iniziale, quando è puro divertimento.
Grazie per aver musicato queste altre due ore (e passa) della mia vita, ci vediamo domenica prossima, Daniè.

PS: mentre stavano ancora montando il palco, una coppia di turisti stranieri ci si avvicina e ci chiede chi fosse il "singer" del manifesto e, soprattutto, che genere di musica suonasse. Che genere di musica fa, Daniele???

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se mi facessi pagare ogni volta che linki i miei video, sarei ricca! =)

Marco ha detto...

@Vica: benvenuta nel favoloso mondo del freesharing, cocca!

ladymachbet ha detto...

Venceremos...

Io ho i brividi ogni volta che la sento :)