domenica 8 luglio 2007

It's only Rolling Stones! (reprise)

Entriamo nello stadio.
Non senza aver fatto un inutile fila ai tornelli, visto che qualche genio aveva deciso di aprire solo un cancello!
Per S. e G. è la prima volta, e l'Olimpico fa un gran bell'effetto quando lo vedi per la prima volta.
Il palco, contrariamente ad altri concerti visti qui o in altri stadi, è parallelo alla tribuna, e non sotto una curva; all'inizio mi chiedo il perchè di questo spreco di posti.
Ma basta poco per capire che era l'unica posizione possibile.
Il palco è immenso!
Ho letto da qualche parte che sembrava un condominio, ma mi piace molto di più l'associazione di G., che l'ha definito una grande Rinascente.
Lo stadio non è stracolmo (ne avevo già avuto sentore monitorando i prezzi dei biglietti su e-bay), ma c'è molta gente che deve ancora entrare (vedasi appunto sul numero di cancelli aperti!).
Si spengono le luci, la Rinascente si illumina e su un maxi schermo di dimensioni spropositate partono le immagini. E' il big bang.
Partono le prime note, è una chitarra, è Keith Richards.
Lo accoglie un boato, subito dopo eccolo, Mick Jagger, si inizia con Start me up: è l'apoteosi!
Si muove sul palco come un indemoniato, c'ha oltre sessant'anni, ma si muove come (e quanto) un ventenne.
E' tutto bellissimo, e l'emozione mi fa tardare a capire che l'acustica è pessima: non si capisce un cazzo!
N. mi dice cha al concerto di Vasco era anche peggio e che lui, appollaiato in alto sulle tribune, non è proprio riuscito a sentire la parte acustica: Walter, perchè?...proprio tu?
Ma piano piano ci si abitua, e dopo un paio di canzoni non te lo ricordi più che si sente malissimo, un pò come al Palalottomatica.
Il concerto è tosto, se qualcuno avesse dei dubbi su cosa, su chi, sia il Rock'n Roll, lo invito a vedere un concerto degli Stones.
Sir Mick snocciola diverse frasi in italiano, sembra con cognizione di causa, visto che lo fa diverse volte dicendo cose non scontatissime (tipo "siete caldi?"), inizia dicendo che è bellissimo essere di nuovo a Roma dopo 17 anni, e che noi (loro, visto che io allora non c'ero) sono bellissimi come allora. Paraculo, si, ma siamo bellissimi davvero, mi giro ora è lo stadio è pieno e i distinti della curva nord fanno pressione per entrare sul prato e occupare i posti rimasti vuoti (e te credo, con quello che costavano!): qualcuno ci riesce, ma non si crea poi molta tensione.
Il concerto scivola via alla grande.
C'è il tempo per un omaggio a James Brown, con l'intervento di una corista con una voce mozzafiato
Tocca anche a Keith cantare, canta un paio di pezzi e poi, avvicinatosi al microfono, inspira una boccata di fumo e dice "...dù tiri..".
Inutile dire che la citazione romanesca è stata molto apprezzata.
Ritorna Mick, ci sono strani movimenti sul palco e, tutto d'un tratto, ci rendiamo conto che il palco...si muove!
Si sposta in avanti fino ad arrivare fin sotto la tribuna Montemario.
Dietro di loro, si gonfia la gigantesca bocca con tanto di linguaccia (il celeberrimo "Tongue&Lip"). Decisamente brutta, ma poco male, penso non se ne siano accorti in molti, visto che il palco semovente e quei quattro arzilli vecchietti che vi si dimenavano sopra, catalizzavano gli sguardi di tutti.
E' la volta di Satisfaction e It's only Rock'n Roll: cantiamo tutti, è una bolgia incredibile, e loro si gasano da matti, sembrano non voler finire più.
Il palco ritorna nei ranghi, la Rinascente diventa completamente rossa, dall'ultimo piano sbuffano vampate di fuoco: Sympathy for the Devil!
Una canzone di quasi 40 anni fa, che costò agli Stones l'etichetta di satanisti ma che è adrenalina allo stato puro.
Tutto lo stadio è in piedi a zompettare e Mick Jagger (64 anni!) continua a dimenarsi e a correre da una parte all'altra dell'immenso palco.
Salutano e vanno via.
Ma non può finire così.
Ripartono i fuochi d'artifico, gli Stones ritornano sul palco, si chiude con Brown Sugar.
(ri)Salutano e (ri)vanno via.
La speranza che risalissero sul palco è stata uccisa dal reggae di Bob Marley, che ci ha accompagnati fuori dallo stadio.
Non mi hanno fatto Angie, e nemmeno Time is on my side, per non parlare di Lady Jane, ma non fa niente, è stato un concerto stupendo, un'emozione unica, la netta sensazione di aver vissuto qualcosa di storico, la consapevolezza di poter dire "io c'ero!"
L'unica nota stonata è questa influenza che mi porto dietro da quella sera, chè non c'ho più vent'anni, e forse un giubbottino di jeans valeva la pena portarlo, che anche se il ponentino non c'è più, attraversare Roma di notte con lo scooter non è una passeggiata di salute!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

se me ne ricordo, domani ti mando quelle popò di foto fatte col telefonino.
Ma sei a letto febbricitante?

G.

Marco ha detto...

@G.: mi sa che mi sono beccato un bel pò di freddo di ritorno dallo stadio.

quentin ha detto...

hola..
ogni tanto rispunto..
finalmente hanno rimesso on line il blog su tiscali.. hanno cambiato tutto e ancora non ho capito come cavolo funziona.. Cmq sono riuscito a metterti tra i link finalmente.. ;)

Bello sto post sul concerto.. :)
un saluto..
q.

Marco ha detto...

@Quentin: ma il link al tuo blog?