giovedì 11 febbraio 2010

Diaspora, 2009 da ricordare

da 'il Crotonese' di martedi 9 febbraio 2010

Roma - Sabato 30 gennaio si è celebrata, nei locali dell’Associazione Diaspora Petilina, in Roma, la tradizionale ‘Festa del tesseramento’.
Come accade ormai dalla nascita di questa associazione, e cioè da ben 8 anni, in concomitanza con l’Assemblea Annuale dei Soci, il Direttivo dell’Associazione ha organizzato una vera e propria festa, per fornire ai soci un’occasione per incontrarsi e, almeno per un pomeriggio, avere l’illusione di vivere tra le mura amiche del proprio paese.
Intorno alle 17:30 ha preso la parola il Presidente dell’Associazione, l’Avv. Luigi Parise, il quale, dando il benvenuto ai presenti, ha dato inizio all’Assemblea.
Dopo i convenevoli di rito, il Presidente è passato ad illustrare l’operato dell’Associazione nell’anno appena trascorso, elencando le attività svolte, le iniziative promosse e, perché no?, con una punta di giustificato orgoglio, i successi mietuti.
Prima di passare ad illustrare le attività del 2009, il Presidente Parise ha voluto sottolineare come l’Associazione, nata come promotrice di aggregazione tra i tanti petilini a Roma, col tempo, abbia alzato il tiro e, grazie al riconoscimento ottenuto dai ‘non petilini’, che hanno saputo riconoscere e apprezzare il lavoro di questa associazione, sia diventata un punto di riferimento nel panorama dell’associazionismo romano e non più, o non solo, un’associazione ‘partigiana’.
Il 2009 è stato un anno molto importante per la Diaspora, è stato l’anno, infatti, che ha visto consolidarsi l’attività teatrale dell’Associazione, che ha iniziato l’anno con l’ennesima replica dello spettacolo “‘U Zaraffa s’è ammugghiatu ‘e mutenne”, portando in scena la commedia in…Padania, presso l’Auditorium di Rho, a Milano (grazie al prezioso contributo degli amici di Roccabernarda dell’Associzione ‘Agorà’, di Cinisello Balsamo) e finendolo in bellezza, con la presentazione al pubblico romano, del nuovo lavoro, ‘Il figlio del mercante’, andato in scena in novembre nel Teatro di San Giustino, nel popolare quartiere Alessandrino, a Roma, un quartiere simbolo per l’emigrazione petilina a Roma.
Motivo di orgoglio, per la Diaspora, è anche il gruppo di ragazzi, anch’esso più che consolidato, che anima la squadra di calcio della Diaspora, che da diversi anni, ormai, partecipa, con alterne fortune, al campionato organizzato dall’ANSPI.
La squadra, ha spiegato il Presidente Parise, è composta da 20/30 ragazzi, provenienti da diversi paesi, non solo da Petilia e non solo dalla Calabria. Attingendo infatti dal nutrito vivaio che offre il mondo degli studenti fuorisede, la squadra è un perfetto e riuscitissimo esempio di melting pot, che supera i tradizionali campanilismi calcistici.
Ma l’attività della Diaspora non si è limitata a questo. Il 2009 è stato l’anno che ha visto nascere una nuova iniziativa, e cioè le visite guidate di alcuni siti di grande interesse storico, artistico e culturale di Roma. L’esperimento, che ha visto la luce nel mese di aprile, ha avuto un discreto e lusinghiero successo e, dopo le visite guidate che hanno portato decine di attenti e curiosi turisti per le vie del Celio nel primo appuntamento, dell’Aventino nel secondo appuntamento e alla scoperta del Barocco, nel terzo appuntamento, la Diaspora ha tutte le intenzioni di proseguire anche su questa strada.
Non sono mancati, ovviamente, gli appuntamenti ormai consolidati (e che continueranno anche nel 2010) come l’organizzazione del tradizionale viaggio in autobus in occasione del ‘Vennari ‘e marzu’ per assistere alla processione del Calvario, che attraverso le vie di Petilia, arriva fino al Convento della Santa Spina, e anche l’organizzazione di un autobus per riportare a casa i tanti petilini che vivono a Roma in occasione delle festività pasquali.
Altro motivo di orgoglio per la Diaspora, è l’attività di volontariato svolta in collaborazioni con importanti associazioni di livello nazionale, come l’AIL, o l’AIRC o la Comunità di Sant’Egidio.
Sempre forte, poi, è il legame con la comunità Ardorina in Roma, con la quale la Diaspora organizza, ogni anno, il tradizionale appuntamento di San Giuseppe, con la riproposizione del tradizionale ‘mmitu’, e la festa del rinnovo dei voti dei Missionari Ardorini, che si tiene, ogni anno, l’8 dicembre.
Il Presidente Parise, ha poi ricordato che la Diaspora è in prima linea, insieme alle associazioni di Petilia, nella promozione e nell’organizzazione dell’importante appuntamento che vedrà Petilia Policastro protagonista della trasmissione di RaiDue ‘Mezzogiorno in famiglia’, i prossimi 6 e 7 marzo.
A conclusione dell’illustrazione delle attività svolte nell’anno appena trascorso, ha preso la parola il tesoriere dell’Associazione, l’Avv. Luigi Lucente, il quale ha presentato il rendiconto economico e finanziario relativo al 2009.
L’anno, come spiegato dal tesoriere Lucente, si è chiuso con un avanzo di circa 2.000,00 €.
Grazie al prezioso contributo fornito dagli sponsor della squadra di calcio (il Villaggio Baffa di Trepidò, Saporito Vini di Petilia, e la pizzeria da Isidoro, di Guidonia di Tivoli) e ai soldi raccolti in occasione delle rappresentazioni teatrali e degli altri appuntamenti organizzati, è stato possibile acquistare le attrezzature per il gruppo teatrale.
L’importante risultato positivo ottenuto nel 2009, hanno poi spiegato sia il tesoriere Lucente che il segretario dell’Associazione, il Dott. Marco Scordamaglia, servirà per nuovi ‘investimenti’ per il 2010.
Il bilancio è stato poi messo ai voti, e approvato dall’Assemblea all’unanimità, per alzata di mano.
L’assemblea è continuata con l’intervento di alcuni soci i quali, tra le altre cose, si sono fatti portatori presso il Direttivo del desiderio di molti di voler fare della sede dell’Associazione (sita al civico 248/a di Via Prenestina a Roma) un punto di ritrovo e di riferimento fisico, per accentuare ancora di più l’intento aggregativo dell’Associazione.
Il Direttivo ha accolto positivamente la proposta, promettendo di discuterne al più presto sottolineando, però, che l’Associazione, per potersi migliorare e per poter venire incontro alle tante proposte che arrivano, ha un bisogno vitale dell’apporto dei soci.
Prima di concludere i lavori dell’Assemblea, il Presidente Parise ha pertanto fatto un appello ai presenti, invitandoli a partecipare (f)attivamente alla vita dell’Associazione, ricordando che la Diaspora non è ‘solo’ il Direttivo, ma ogni singolo socio.
L’Assemblea si è poi sciolta, dopo la benedizione della sede e dei presenti impartita da Padre Renato Gaglianone, il quale, anche nel ruolo di Presidente Onorario dell’Associazione, ha voluto sottolineare l’importanza del ruolo della Diaspora come motore di aggregazione condivisione.
I presenti si sono poi spostati al piano superiore della sede, dove la festa è continuata con un delizioso e abbondante aperitivo a base di piatti tipici calabresi, come ‘patate e spagnuali frijuti’, o anche ‘bruschette con sardella’, per non parlare di ‘suppressate’, ‘sazizze’ e dell’immancabile ‘pitta ccù passule’.
A conclusione della giornata, resta un solo, grande, rammarico.
I ‘petilini romani’, o comunque la maggior parte della comunità petilina a Roma, continuano, inspiegabilmente quanto ignobilmente, a snobbare le attività della Diaspora e a ignorare gli sforzi di queste persone, che sacrificano anche i loro affetti personali pur di mantenere viva l’Associazione.
A dispetto, infatti, dell’apparente ‘senso di appartenenza’ che sembra trasparire dalle centinaia di adesioni a gruppi nati su Facebook dedicati alle ‘vineddre’ di Petilia, piuttosto che a luoghi di ritrovo classici come ‘la villetta’, questo o quell’altro bar, o a gruppi che si propongono il nobile intento di diffondere il dialetto pulicastrise, tanto da proporne lezioni; a dispetto della voglia di riscatto sociale e culturale che si legge negli interventi in questi gruppi; a dispetto di un moto di orgoglio che sembra muovere questa passione.
A dispetto di tutto ciò, invece, sembra proprio che i petilini, oltre alle scorte di provole, caffè e insaccati vari, nelle loro valigie non abbiano dimenticato di far posto a quell’indolenza, tipica del nostro carattere, che ci fa lamentare di tutto e di tutti, ma che, con sublime codardia, ci impone di non muovere un dito per cambiare le cose, o almeno per supportare chi ci prova, a cambiare le cose.
A meno che non si tratti di muoverlo, il dito, per aggiungersi, con un semplice ‘click’ del mouse, ai quasi 1000 fan del gruppo su Facebook “Tutti i petilini in un solo gruppo”, salvo poi far finta di ignorare di averlo nella realtà un gruppo che si propone di aggregare tutti i petilini, proprio sotto casa.
Solo che bisogna uscire da quella casa, uscire allo scoperto, e ‘rischiare’ di persona, non solo per tramite di un avatar.



Marco Medaglia





http://marcomedaglia.blogspot.com/2010/02/diaspora-2009-da-ricordare.html

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo articolo mi ha dato un pò fastidio in alcuni dei suoi contenuti. Io credo che tante volte è meglio analizzare prima i propri errori che prendersela con gli altri. Aspetto un tuo commento. Ciao
Karl

Marco ha detto...

@Karl: ti riferisci a miei errori, o ad errori della Diaspora?

Anonimo ha detto...

Della Diaspora. Mi riferisco al fatto che ci saranno anche errori di gestione della associazione se i Petilini non vanno. Mica sono tutti attori o calciatori...

Marco ha detto...

Proprio perchè non sono tutti attori e/o calciatori, avrebbero dovuto partecipare all'assemblea e proporre cose nuove, proporsi e spingere più in là l'associazione.
Non credi?