giovedì 28 maggio 2009

Pontifiche letture

Quando ancora sono invischiato nelle ultime pagine de I codici del labirinto, di Kate Mosse (niente a che spartire con Kate Moss!), un tomo di quasi 700 pagine spacciato per avvincente, che parte si da una storia potenzialmente interessante (dietro c'è sempre il Graal), ma che poi si perde per strada, rendendo la lettura noiosa.
Ben scritto (e anche ben tradotto) comunque, anche se, almeno per un pò, non voglio vedere libri che superino le 200 pagine!
Dunque, quando ancora mi mancano una manciata di pagine per capire il nesso tra Alice e Alais, e in previsione del ponte del 2 giugno (W Ciampi!) che mi vedrà spaparanzato sulla "mia" spiaggia, ho fatto acquisti.
Due acquisti.
Monotematici, però.
Proprio oggi, infatti, è uscito "La danza del gabbiano", ultima (in ordine di tempo!) fatica del Sommo, nuovo "episodio" della saga di Montalbano.
La speranza è di trovare un romanzo che sia un pò meglio degli ultimi due "montalbani", che mi hanno, anche se in parte, deluso.
Diventa sempre più difficile, per Camilleri, riuscire a stare all'altezza di Camilleri!
L'altro libro, sempre del Sommo, è invece di qualche settimana (forse mese) fa, Il sonaglio, romanzo che chiude la "Trilogia della metamorfosi", iniziata con Maruzza Musumeci e proseguita, prima di questo capitolo conclusivo, con Il casellante, tre storie fantastiche ambientate, manco a dirlo, in Sicilia.
Particolarità "estetica" di questo libro, pur se nella consueta, sobria, veste Sellerio, sta nella "fascetta", che per la prima volta viene accompagnata ad un libro di Camilleri, e che recita: "Il meglio di me risiede in questa trilogia fantastica".

Speriamo!




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