mercoledì 7 novembre 2007

Lisbona, impressioni di novembre #1

La prima cosa che mi colpisce (e che colpisce soprattutto G.), appena uscito dall'aeroporto Portela (oltre alla meraviglia per aver trovato il bagaglio di E. integro e subito pronto, nonostante il cambio a Monaco di Baviera!) è la luce.
Sarà anche perchè a Roma abbiamo lasciato freddo e pioggia, e invece qui, appena scesi dall'aereo, siamo accolti da un caldo sole, ma la luce che pervade Lisbona ha qualcosa di particolare.
Un pò come quando l'aria, spazzata dal vento, senza impurità, filtra i raggi del sole restituendogli la naturale dignità, così la luce del sole si posa calda su Lisbona e accarezza il bianco delle chiese, i colori pastello dei palazzi, il blu delle azulejos, il mosaico dei selciati bianchi e neri delle strade del centro.
Confortati da un tepore che avevamo scordato, inizia il nostro lungo week-end lisbonese.
Per immergerci subito e meglio nella vita lisbonese, invece del banale taxi o dell'iperturistica navetta, optiamo per un proletarissimo autobus di linea (che già questo ci fa strano, visto che siamo abituati a prendere il treno per andare da Fiumicino a Roma!).
La nostra pensão è proprio sopra una fermata della metro, perciò abbiamo tutto a portata di mano, considerando il fatto che Lisbona (meno di 1/5 degli abitanti di Roma!) ha ben 4 (quattro!) linee di metropolitane, un fottìo di autobus, per tacere dei pittoreschi tram.
A parte proprio i piccolissimi tram, che sono presi d'assalto dai turisti e sono, logicamente stracolmi di gente, metro&bus sono puntualissimi, puliti e mai affollati, nonostante i treni della metro siano decisamente piccoli (3 convolgi in media) e la città non abbia corsie preferenziali.
Si innesca così un circolo virtuoso, che restituisce una città con un traffico decisamente sostenibile e senza sciami di scooter.
Tra l'altro, alla faccia dei luoghi comuni, i lisbonesi si mettono pazientemente in fila per pagare il biglietto, e si mettono anche in fila, ordinatamente, per salire sull'autobus.
Lisbona non ha un centro, ne ha diversi, a diversi piani.
C'è il Rossio(che in realtà sarebbe Praça Dom Pedro IV, ma i lisbonesi se ne infischiano), con la fontana e i suoi famosi caffè, gli sciuscà lisbonesi (accanto ai simboli della globalizzazione, cellulari e auricolari bianchi, farsi lustrare le scarpe a Lisbona continua ad resistere in testa alla classifica degli status symbol) e la squisita Ginjinha, un delizioso (e altamente alcolico) liquore con le ciliegie, da consumare in piedi davanti alla bottega chesta lì da centinaia di anni.
Percorrendo una delle tante strade che parono dal Rossio, scortati da uno stupendo sole, si arriva a Praça do Commercio, una meravigliosa terrazza sul Tago con tanto di statua equestre che mostra il posteriore alla città.
Anche senza sole, le strade intorno al Rossio mantengono un particolare fascino e se si riesce a sfuggire alle decine di venditori ambulanti che offrono ashìshmariuanacocaina insieme ad occhiali da sole, percorrendo una delle tante salite (lungo le quali si possono avere piacevoli sorprese), si arriva al famosissimo Chiado, dove, assediato da onnipresenti marchi di multinazionali (che poi, vorrei capire perchè solo a Roma la FNAC è in culo alla luna!), stoicamente resiste il monumento a Pessoa, meta di un vero e proprio pellegrinaggio di turisti.
La foto seduti al tavolino, di fianco allo scrittore, è d'obbligo.
E noi non ci sottraiamo!
Pochi metri più in là, le rotaie portano fino all'Alfama, con il suo carico di fascino e degrado, ed è proprio il secondo che (noi, coraggiosi) teniamo più in conto, e così, dopo aver provato ad inerpicarci attraverso le impervie stradine, al primo (presunto) tentativo doi accerchiamento da parte di poco ospitali indigeni, decidiamo di accontententarci di passarci attraverso su di un pittoresco tram che sfila a pochi centimetri da balconi e porte; ce lo godiamo a distanza, dal miradouro di Santa Lucia e anche attraverso una suggestiva composizione di azulejos.



(...to be continued)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

BASTARDI!!!!!!
Karl

Marco ha detto...

@Karl: e chi te l'ha detto di non venire con noi???

Anonimo ha detto...

Bellissimo racconto Marco! Allora Lisbona è assolutamente da vedere!! Grazie per il tuo racconto..è un modo come un altro per renderci conto della nostra arretratezza italiana...e non è assolutamente esterofilia, la mia. :)

quentin ha detto...

Bel racconto.. E decisamente bel viaggio.. :)

Marco ha detto...

@Quentin: obrigado