domenica 3 giugno 2007

Goodbye Jaruzelski

Ovvero, quando la realtà supera la fantasia. Qualche anno fa questo film riscosse un discreto successo (e qualche immancabile premio). Parlava di una signora, convinta socialista, che, entrata in coma durante il regime comunista, si risveglia, dopo pochi mesi, nella Germania del dopo muro di Berlino. Una gustosissima commedia che, abilmente, sfiorava solamente le ingiustizie e le restrizioni della DDR, per concentrarsi su quel poco di buono per cui si poteva provare una sana nostalgia. Quell'idea di un socialismo che persegue veramente la via della giustizia e dell'uguaglianza. Un film, quindi, per i comunisti come me, per le persone, cioè, per i quali il comunismo è sempre stato un'utopia, un progetto mai messo in pratica e che è stato solo stravolto nel senso e nei contenuti dai regimi del secondo dopoguerra.
E' proprio di questi giorni, una notizia che ha dell'incredibile o, a seconda delle interpretazioni, rende ancora più credibile il film. Un signore, entrato in coma nella Polonia del regime comunista del Generale Jaruzelski, si è risvegliato dopo 19 anni e...puff!...il comunismo non c'è più e Walesa è stato (addirittura) Presidente della Repubblica!
Chissà, come sarebbe, addormentarsi ora in Italia, risvegliarsi fra qualche anno in un paese che, dopo aver avuto al governo quelli che a scuola erano fascisti e poi quelli che erano comunisti, assapora il momento di quelli che, a scuola, erano bravi. Un paese in cui, essere rappresentante del popolo significhi essere stato realmente scelto dal popolo per rappresentarlo e difenderne i diritti, e non autoimpostosi per godere di privilegi che al popolo sono negati. Un paese in cui farsi una casa è un diritto, non un incubo. Un paese in cui unmilionedipersone scende in piazza per difendere i diritti di qualcuno, e non per negarli ad altri.
Un paese, come questo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo so, non è esattamente la stessa cosa, però a tal proposito pure tale George Michael ci ha scerzato semiseriamente su...

Close friend of mine as a child fell into a slumber
No sign of life since '75
Then one day he just, what do you know
I guess God just called his number

He called me up he called me up and said
"I've been awake about a week
I'm thinking about asking the doctor
If he could put me back to sleep"
Then he laughed and said
"Hey all the girls they look the same"
Don't they know just what their mothers
Paid in blood, and tears to change

But the words that made me cry
The thing he softly said
It stayed with me, it keeps messing with my head
He said, "If Jesus Christ is alive and well
Then how come John & Elvis are dead?"

Youth, beautiful youth
We walked through the walls until we found the truth
And said "Change it, it's ugly just change it"
Everyone we used to know
Must have given up, so long ago
You can see it, it's written on their faces
And the inside of their clothes

But the words that made me cry
'Cos I knew just what they meant
He turned to me and said
"Hey boy, if Jesus Christ is alive and well
Then how come John & Elvis are dead?"

"Tell me if Jesus Christ is alive and well
Then how come Marvin & Elvis are dead?"

I said "If Jesus Christ is going to save us from ourselves
How come peace, love and Elvis are dead?"

Marco ha detto...

...la traduzione?

Anonimo ha detto...

in sintesi:
un suo amico si risveglia da un coma e vede che tutte le battaglie che sono state fatte nel '68 sono state assolutamente inutili. E soprattutto si chiede: "ma visto che Cristo è ancora vivo e vegeto, perché John Lennon e Elvis sono morti?"
insomma, per quanto vuoi cambiare le cose, per quanto impegno e poesia ci vuoi mettere, le battaglie utopistiche non servono a un cazzo. Il mondo sarà sempre lo stesso.

Allegria.
E' lunedì.

Marco ha detto...

Troppo pessimistico! Piuttosto chi nel '68 si è battuto pee ottenere 100, ha ottenuto 20. Ma quel 20 ci resta ancora. Impariamo a batterci per ottenere tutto ciò che rivendichiamo. Non togliermi le utopie, è quanto di più realistico mi resta.