lunedì 7 giugno 2010

Il Camilleri minore

Se un giorno ci sarà (ancora) una scuola e una letteratura italiana (magari scritta da Dell'Utri, con la prefazione di Bondi e distribuita insieme agli abbonamenti a Mediaset Premium) da studiare, al capitolo dedicato a Camilleri (sempre che vi siano riportati anche gli autori 'comunisti'), questo libro sarà relegato nel paragrafo delle 'Opere minori', un pò come la Quaestio de aqua et terra di Dante, o gli Inni Sacri di Manzoni.
Non è solo (o soprattutto) una questione di 'prevenzione'.
Certo, il fatto che il libro sia uscito per i tipi Mondadori, ha fatto storcere un pò il naso ai 'puristi'. E si, perchè i libri scritti per la Mondadori da Sommo, sembrano essere scritti con la mano mancina (certo, meglio un Camilleri a mezzo servizio, che un Moccia a tempo pieno!), anche se non sono mancati libri gradevoli (tutto sommato, Il tailleur grigio era un buon romanzo), best sellers (beh, con Montalbano è decisamente difficile fallire!) ed esperimenti curiosi (Il colore del sole, per esempio), la sensazione (almeno mia) è che il Sommo destini alla Mondadori scritti minori, tanto per onorare un contratto, riservando alla Sellerio le cose migliori.
Magari capita che uno scritto minore, abbia successo, all'insaputa dello scrittore.
E' successo.
Succede.
Continuerà a succedere.
Ma di certo non è il caso de Un sabato, con gli amici.
Già dal titolo, il romanzo lascia trasparire banalità (vuoi mettere un Il nipote del Negus o La forma dell'acqua?), anzi, sembra quasi un messaggio subliminale del Sommo, che invita i lettori a lasciar perdere, trattandosi di atto dovuto, di pura e semplice routine.
La copertina, poi, è assolutamente anonima e i disegni, vagamente astratti, lasciano presagire che anche i personaggi lo saranno.
Queste premesse mi portano ad ignorare il libro per più di un anno (considerato che quasi tutti i libri di Camilleri che ho, sono prima edizione...) e aspettare l'edizione economica.
Dopo averlo comprato, il libro prende polvere per una ventina di giorni (di solito inizio a leggere i libri di Camilleri mentre sono in fila alla cassa), surclassato da un giallo di Markaris.
Infine, impiego quasi 10 giorni per leggerlo (contro le solite 10 ore che impiego per divorare gli altri libri di Camilleri).
Le prime pagine sono ostiche. Mi ci vuole un pò di tempo (un pò troppo) per capire cosa stia accadendo. Magari sono davanti ad un esperimento di scrittura innovativa, una specie di montaggio cinematografico in cui si succedono immagini e scene (apparentemente) non collegate tra loro, ma non riesco a capirlo, non mi coinvolge.
Anzi, faccio molta difficoltà a tenere le fila del discorso e spesso devo andare avanti e indietro per cercare di raccapezzarmi.
Finita la parte introduttiva, le premesse del romanzo, entrati quindi nella storia, la prima grande delusione è scoprire che manca uno dei capisaldi della scrittura camilleriana: le accurate descrizioni fisiche dei personaggi. Quella maestria del Sommo nel riuscire a farti immaginare ogni singolo attore della storia, caratterizzandoli con tic, difetti, smorfie e via dicendo, manca.
Evidentemente è perchè non sono importanti gli attori, quanto la storia che raccontano, ma questo (mi) impedisce di provare sentimenti nei loro confronti, e perciò non riesco ad 'entrare' nel libro.
La storia, poi, mi appare confusa e confusionaria. Non capisco quale sia il nucleo fondamentale: un ricatto? la perversione sessuale? il tradimento? l'amicizia?
Lo scorrere del tempo, nella storia, non è lineare. Non capisco se quello che leggo è un flashback, o un flashforward, mi sembra di stare dentro Lost. E per fortuna, mi dico, che il libro è precedente alla 6a stagione di Lost, sennò temo che mi sarei trovato a combattere anche con una AltReality!
L'unico sussulto, l'unico vero affondo alla Camilleri, lo trovo alla fine, relegato nell'ultima frase scritta.
Troppo poco per un libro di Camilleri.
Talmente poco da avere il sospetto che non sia stato scritto con la mano mancina, ma con la mano di un altro!
Magari è uno scherzo del Sommo, ecco, si, ha fatto finta di scriverlo lui, per prenderci tutti in giro.
Allora si, che sarebbe un grande libro!




http://marcomedaglia.blogspot.com/2010/06/il-camilleri-minore.html

1 commento:

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