lunedì 22 febbraio 2010

Perchè Sanremo è Sanremo!

E anche quest'anno, bontà nostra, abbiamo celebrato il rito del festivàl.
Puntuale come il Natale, il Ferragosto, le elezioni, è arrivato, ha creato polemiche, ed è finito.
Finito nel dimenticatoio, almeno finchè non inizieranno le polemiche per il prossimo festival.
Come le altre 59 volte, anche quest'anno, abbiamo avuto, tutti, la netta sensazione che le canzoni fossero peggio dello scorso anno.
Tutti, tranne gli organizzatori di turno, stando alle dichiarazioni dei quali, invece, incredibilmente, la qualità del festival è in continua ascesa. Sin dal 1951!
C'è da dire, che sono anni, ormai, che ci provano, ad ammazzarlo definitivamente 'sto festival.
Cambiano ogni anno le regole, le modalità di partecipazione, le modalità di votazione, i direttori artistici.
Oltre alla Rai e a Luzzato Fegiz, l'unica cosa che non cambia, è la costante di alcuni cantanti, uno zoccolo duro, che, a turno (...per fortuna!), onorano il festival della loro presenza: Cutugno, Al Bano, Peppino Di Capri, Ricchi e Poveri, Spagna e, fino a che morte non sopraggiunse, Mino Reitano.
Personaggi che escono di casa solo nella settimana del festival. Dopodichè, non li si vede manco alla Sagra della Sardella di Crucoli!
Ma lui no, il festival resiste.
Risorge ogni anno dalle proprie ceneri, si autocelebra e, alla fine, resta l'unica vera vetrina musicale italiana.
Certo, quest'anno con la piazza d'onore al trio regale, si sono toccate vette che manco ai tempi dei Jalisse, ma sarà poi proprio vero che, ogni anno, il festival è sempre peggio?
O, magari, è solo una nostra impressione?
Proviamo a fare un piccolo confronto. Senza scomodare gli anni d'oro del festival, quando incrociavano le ugole Battisti, Mina, Celentano, Modugno, Villa, Morandi e via discorrendo.
Confrontiamo gli ultimi due decenni. I '90 e gli '00.
Se è ormai assodato che a vincere è sempre la canzone che meno merita, c'è da dire che mentre nei '90 vincevano i Pooh, Cocciante, Giorgia, Ron, Ruggeri, la Oxa e Barbarossa, come a dire mostri sacri o più che onesti e dignitosi artisti, nel decennio appena trascorso, che era pur cominciato in modo nobile, con la vittoria degli Avion Travel, di fianco alle celebrazioni del talento puro di Elisa o della voce di Renga, abbiamo dovuto pagare dazio vedendo vincitori Alexia, Povia, Giò di Tonno, Marco Carta, l'ennesima reincarnazione dei Matia Bazar e un Cristicchi molto (ma molto) sottotono rispetto ai suoi standard. Capitolo a parte merita la vittoria di Masini, nel 2004. Un festival tutto particolare, quasi un contro-festival.
Fuori dal podio, a dire il vero, la maggior parte dei protagonisti ha cavalcato entrambi i decenni.
Però, mentre se per Mia Martini, Bertoli, Ivan Graziani e Bindi, la giustificazione è più che comprensibile, c'è da registrare che all'Ariston non si sono più rivisti Renato Zero, Finardi, Antonacci, Jannacci, Raf, Nino Buonocore, Sergio Caputo, per citare i primi che mi vengono in mente.
Nel nuovo millennio, però, sul palco dell'Ariston sono saliti personaggi del calibro di Cammariere, Mario Venuti, Gino Paoli, Stadio, i Nomadi o Concato. C'hanno provato anche alcuni 'outsider', come Le Vibrazioni, i Velvet, i Subsonica, gli Afterhours e i Bluvertigo. Tutti segati immediatamente.
Ma la vera differenza, ancora più preoccupante, la si nota passando alla categoria 'giovani'.
Tra il '90 e il '99, sono passati sotto le forche caudine di Sanremo: Marco Masini, Silvia Mezzanotte, Timoria, Statuto, Tosca, Gatto Panceri, Laura Pausini, Neri per caso, Nek, Rosario Di Bella, Marco Conidi, Bocelli, Irene Grandi, Joe Barbieri, Giorgia, Grignani, Daniele Silvestri, Marina Rei, Carmen Consoli, Petra Magoni, Alex Baroni, Niccolò Fabi, Max Gazzè, i Quintorigo, etc. etc.
Se si guarda il decennio appena tascorso, invece, il panorama è desolante.
A parte le vittorie della Tatangelo e di Dolcenera (e in attesa di verificare che Arisa e Moro non siano dei fuochi fatui), per il resto si sono visti di passaggio la Laquidara, L'Aura, Meneguzzi e i Tiromancino, oltre a veri e propri artisti di nicchia come Ivan Segreto e Pier Cortese.
Un capitolo intero, a parte, meriterebbe poi l'esclusione dopo la prima sera dei Negramaro (sic!).
Ma di episodi del genere, sono piene le cronache sanremesi!
Per il resto, il nulla assoluto.
Una sfilza di finti talenti che, dopo le luci della ribalta, sono stati ribaltati alla loro vita 'civile'.
Probabilmente, preferiscono tentare di entrare a X-Factor o ad Amici.
Tornando alla domanda di partenza...e si, mi sa che non è proprio un'impressione, e che i direttori artistici si sbaglaino di grosso.
Il festivàl, va sempre peggio!



http://marcomedaglia.blogspot.com/2010/02/perche-sanremo-e-sanremo.html

7 commenti:

Anonimo ha detto...

QUANTE C........TE HAI SCRITTO...NN MERITI COMMENTI.

Marco ha detto...

Oddio, un commento, anche se anonimo, me lo sono meritato.
In tutti i modi, se vuoi, ne possiamo parlare.
Grazie.

vica ha detto...

deve essere stato Valerio Scanu a commentare. Oppure un savoiardo. Ah no, ci sono: è stato Cutugno!

Marco ha detto...

Nooo, deve essere uno dei tanti direttori artistici, visto che ho parlato male solo di loro.

vica. ha detto...

..mandateli in pensione!! (cit)

danilo ha detto...

hai chiamato veri artisti ivan segreto e pier cortese e concordo perfettamente con te,io reputo pier cortese il cantautore piu' innovativo di quest'ultimo decennio, spero non vadana mai a questa cloaca di festival perche' la loro musica e' davvero tutt'altra cosa e non puo' sporcarsi con il nulla di sanremo

BARBARA ha detto...

PIER CORTESE E' UN GRANDEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE