martedì 29 gennaio 2008

Segno dei tempi?

La censura, in un paese come l'Italia, pronto a calare i calzoni in qualsiasi momento al cospetto del potente di turno, è sempre esistita.
Sarà perchè siamo un popolo molto gentile ed educato (?), e così cerchiamo sempre di non disturbare la sensibilità di qualcuno.
Non c'è bisogno di scomodare personaggi come Mussolini, di esempi di censura, anche clamorosi, ce ne sono a bizeffe, anche oggi, quando la censura non ha più senso di esistere, visti i tanti e diversi mezzi di diffusione di ogni forma di espressione.
Eppure, e qui entra in gioco la proverbiale genialità dei discendenti di Galileo, noi riusciamo ad inventare modi e ragioni per censurare la qualsiasi.
Dalla censura nei confronti di quei giornalisti che hanno il coraggio di raccontare i fatti, e che perciò danno fastidio al padroncino di turno, alla censura di un comico che offende la sensibilità della Chiesa.
Giornalisti, attori, registi, scrittori, vivono con questa spada di Damocle sulla testa.
Non sono immuni alla censura neanche i cantanti.
Nonostante c'è chi dice che sono solo canzonette, molti, invece, le hanno sempre prese molto sul serio.
Nella storia della canzone italiana ci sono molti esempi, anche clamorosi, quasi tutti con motivazioni di carattere morale.
Censura che ha vietato l'uscita di canzoni come Nuda, di Modugno, o che ha cambiato il titolo di L'importante è venire cantata da Mina, o ancora il testo di 4 marzo 1943 di Dalla.
Per non parlare della singolare censura su Dio è morto di Guccini, che non si poteva trasmettere in RAI, ma a Radio Vaticana si!
Oggi leggo che è iniziata l'era di un nuovo tipo di censura.
Se prima non si poteva parlare di sesso, di religione o di politica, oggi è vietato anche parlare di problematiche sociali.
E così capita che la Tatangelo a Sanremo può parlare di omosessualità e la cosa (vivaddìo!) non da adito a polemiche, mentre Zampaglione ha dovuto risolvere il contratto che lo legava all'EMI perchè nella canzone Il rubacuori (regolarmente in gara a Sanremo) si parla di licenziamenti di massa!
Pare che siano già allo studio nuove figure altamente professionali che monitoreranno la produzione musicale per evitare che qualche eversivo scriva canzoni sui mutui, sull'inflazione, sugli affitti e sugli stipendi, mentre si pensa di sdoganare definitivamente il sesso, puntando sul fatto che tira più un....
Una censura che ci preservi dalla bruttezza e dalla mediocrità, no, eh?

6 commenti:

ladymachbet ha detto...

Ma è colpa di Zampaglione che vuole intristire la platea sanremese che paga fior di quattrini per assistere al festival con argomenti di scarso interesse.
Ed è pure di cattivo gusto rovinare la serata al povero imprenditore medio che ha deciso di portare la propria signora fuori a gustarsi la bella melodia italiana per distrarsi dai soliti problemi di lavoro.
Il "sciur paron" la lettera di licenziamento l'aveva lasciata in ufficio già firmata... dategli tregua!

Mamma mia, comunisti ovunque...

Anonimo ha detto...

A proposito di censura...oggi riesco a rivedere il tuo blog

Anonimo ha detto...

il testo non l'ho letto, non so. uh, e fra poco ritorna la par conditio. uau. sai che divertimento. dariod2

Marco ha detto...

@Lady: è vero, questi comunisti del cavolo sono in ogni dove. Tranne nei seggi elettorali, il giorno delle elezioni!

Marco ha detto...

@Rino: bentornato, allora!

Marco ha detto...

@Ddi2:il testo non l'ho ancora letto neanche io (waiting for sorrisiecanzonitivvù), ho solo letto della polemica.